Gallese
originario di Cardiff, classe 1949, Ken Follett dalla fine degli anni Settanta
con l’uscita del romanzo di spionaggio La
cruna dell’ago figura stabilmente ai vertici delle classifiche
internazionali di bestseller, ma
quando era un giovane scrittore sconosciuto ha pubblicato sotto pseudonimo un
paio di libri di narrativa per ragazzi che poi la Mondadori ha pubblicato sull’onda
del successo internazionale dell’autore: si tratta del romanzo di fantascienza Il pianeta dei bruchi e di un giallo
come Il mistero degli Studi Kellerman,
che anticipa in chiave minore il genere privilegiato e molti dei temi ricorrenti
della narrativa di Follett. Il protagonista della storia è Mick Williams, un
ragazzino che vive in un quartiere popolare di Londra con la mamma in un
bilocale senza troppe pretese e che cerca di dare una mano consegnando i
giornali a domicilio con la bicicletta nella zona per un edicolante, il signor
Thorpe. Un giorno si ritrova come collega Randall Izard, detto Izzie, che si è
trasferito nella scuola che anche Mick frequenta, e ben presto i due diventano
amici inseparabili. Le cose si complicano quando Mick legge sul giornale che
prossimamente gli Studi Kellerman di via del Canale –un grande teatro di posa
chiuso da oltre un anno che si trova davanti a casa sua – diventeranno un
albergo di lusso: subito dopo il giovane protagonista apprende dalla mamma che purtroppo
tutti i fatiscenti palazzi circostanti saranno demoliti per favorire questo
progetto immobiliare, infatti tutte le famiglie in affitto nella zona hanno già
ricevuto lo sfratto. Nel frattempo Mick segue con entusiasmo le mirabolanti
rapine messe a segno dalla Banda Mascherata, un gruppo di criminali che derubano
banche mettendosi in fila travestiti da normali clienti. Tutto cambia quando
Izzie rivela a Mick che conosce un passaggio segreto per entrare negli Studi
Kellerman di nascosto e i due ragazzi per gioco decidono di dare un’occhiatina,
incuriositi dal fatto che, anche se dovrebbero essere deserti, un furgone vi
entra con sospetta regolarità. I nostri improvvisati eroi decideranno di investigare
con la riposta speranza di evitare alla gente di via del Canale di finire sulla
strada ma, ovviamente, si ritroveranno loro stessi in mezzo ai guai... Il mistero degli Studi Kellerman è
soltanto un piccolo giallo per ragazzi di un centinaio di pagine e rotti, ma
Follett racconta la storia con una gradevole verve e riesce con pochi tratti a disegnare anche una convincente
galleria di personaggi di contorno. Da provare.
Ken Follett, Il mistero degli Studi Kellerman, Milano, Mondadori, 2012; pp. 109