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mercoledì 2 novembre 2022

ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE: RITA LEVI MONTALCINI SI RACCONTA…

La scienziata torinese Rita Levi Montalcini (1909-2012) salì agli onori della cronaca internazionale  grazie alla scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), ovvero in virtù degli studi che le consentirono di vincere il premio Nobel per la Medicina nel 1986. L’Elogio dell’imperfezione è la sua autobiografia, che la Montalcini pubblicò giusto l’anno successivo. In questo libro l’autrice racconta le tappe più significative della sua vita e il suo approccio alla ricerca scientifica, tratteggiato come un cammino esistenziale in cui è necessario riconoscere i propri errori, imparare a conviverci e magari superarli trovando una soluzione per arrivare all’obiettivo finale. In tal senso il cammino di un ricercatore onesto e determinato spesso è destinato all’imperfezione, a cui quindi Rita Levi Montalcini intende rivolgere un elogio col suo libro. Si tratta di un’autobiografia convenzionale, comunque, quindi l’autrice parte affrescando la sua città d’origine, la Torino d’inizio Novecento, racconta la sua famiglia, i suoi interessi e ovviamente il momento topico in cui, in seguito alla malattia di una persona vicina alla famiglia, prese la decisione di studiare medicina nonostante avesse frequentato il liceo femminile, che non consentiva di proseguire gli studi universitari: così, dopo aver superato l’opposizione del padre, affettuoso ma autoritario, Rita Levi Montalcini insieme a un’amica prese la decisione di prepararsi autonomamente per superare l’esame di ammissione all’università. Poi, pagina dopo pagina, Elogio dell’imperfezione ci porta lungo le varie fermate esistenziali dell’autrice: gli studi universitari, la morte del padre, le difficoltà causate dalle leggi razziali, il trasferimento negli Stati Uniti, a Saint Louis, il ritorno in Italia anni dopo per ricongiungersi con la famiglia. Il libro si conclude con una sorta di lettera rivolta a Primo Levi per il messaggio che lo scrittore aveva consegnato ai suoi lettori ritrovando la luce dell’Ulisse dantesco nell’inferno di Auschwitz. È davvero un bel viaggio autobiografico, insomma, quello raccontato nell’Elogio dell’imperfezione: con la sua prosa essenziale ed elegante al contempo Rita Levi Montalcini ricorda le sue scelte, gli studi, la sua famiglia, i luoghi della sua vita, la ricerca scientifica. Assolutamente da leggere.

Rita Levi Montalcini, Elogio dell’imperfezione, Milano, Garzanti, 1988; pp. 232

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