Questo inquietante
(ma avvincente) romanzo di formazione è stato scritto dallo scrittore canadese
Kenneth Oppel, nativo dell’isola di Vancouver e residente a Toronto. La storia
prende avvio con una situazione che ricorda vagamente quella al centro di un
apprezzato bestseller per ragazzi
come Skellig di David Almond: nella
famiglia del dodicenne Steve è arrivato un nuovo fratellino, purtroppo nato con
una catena incredibile di problemi fisici che potrebbero comprometterne
addirittura la sopravvivenza, al punto che i genitori sono tremendamente
preoccupati per lui. Tali drammatici frangenti accompagnano un’estate in cui
nei dintorni della casa della sfortunata famiglia di Steve si registra uno
strano ed innaturale aumento di vespe. Per l’appunto tra le numerose paure
ancestrali che affliggono il giovane protagonista si contano pure le vespe,
infatti una puntura gli innesca una reazione allergica che induce i genitori a
portarlo in ospedale per un controllo. La sera successiva, una volta ammantato
tra le coperte, oppresso come sempre dall’atavica paura del buio, il nostro
Steve si addormenta e sogna uno strano essere, che il ragazzino ‘sente’ come
femminile, un essere indecifrabile e luminoso che gli parla e gli rivela di
essere lì per aiutare, insomma per guarire il piccolo, per riparare ciò che non
va dentro di lui. Essendo il prescelto per il contatto, Steve fa quello che
ciascuno farebbe al posto suo: accetta l’aiuto per salvare il fratellino… ma
sarà davvero un aiuto disinteressato quello che le strane creature gli stanno
offrendo? Noi lettori potremo scoprirlo in un crescendo di suspense fino al sorprendente finale. Il nido cattura l’attenzione fin dalle prime pagine con la sapiente
capacità di Oppel di ricostruire l’anomalia nel normale, di evocare lo
straordinario nell’ambito di una situazione quotidiana, peraltro drammatica.
Una gran bella storia, insomma,
arricchita dagli ombrosi disegni dell’illustratore canadese Jon Klassen. Assolutamente
da provare.
Kenneth Oppel, Il nido, Milano, Rizzoli, 2016; pp. 252