giovedì 29 dicembre 2022

LE STORIE DA NON CREDERE DI ZUCCONI

L’autore di questa saporita e deliziosa raccolta di racconti è uno dei migliori giornalisti italiani dell’ultimo mezzo secolo, Vittorio Zucconi (1944-2019), per lunghi anni inviato de “La Stampa” e di “Repubblica” in mezzo mondo, nonché autore di vari libri tra cui Stranieri come noi. Non è quindi un caso che anche Storie da non credere sia stato scritto nel 2000 negli Stati Uniti, dove Zucconi ha vissuto gran parte della sua vita e dove si è spento di recente. Come lo stesso autore spiega nella premessa alla raccolta, uno scrittore è un giardiniere in grado di far germogliare storie da ogni occasione, dato che i semi delle storie si possono trovare ovunque intorno a noi, figuriamoci in America, che per certi versi è la nazione fondatrice delle leggende metropolitane… Complessivamente Storie da non credere assortisce quarantotto racconti articolati in tre sezioni che già dai titoli sono tutto un programma: gente strana, i casi della vita e sorprese finali. E in effetti sono tutti casi strani quelli raccolti e raccontati da Zucconi, sempre sul filo di un irresistibile humour, perché talvolta queste storie strappano davvero un sorriso e tengono il lettore col fiato in sospeso fino all’ultima riga, dato che spesso si chiudono con l’artificio narrativo prediletto del grande nume della fantascienza breve, Fredric Brown, ovvero il finale a sorpresa. Il bello però è che queste storie incredibili sono tutte vere e si potrebbero trovare in qualunque giornale alla voce “curiosità”. Si comincia con la strana vicenda di Ruth Hana e della sua generosa eredità in… alluminio per chiudere con il coraggioso salvataggio infantile ad opera di una siamese di cui scopriremo la vera natura solo in extremis. In mezzo troveremo casi umani troppo incredibili per essere veri ma di fatto accaduti nella realtà: la rapina galeotta al Bancomat con finale ai fiori d’arancio, la detenuta che scoprì di cucinare uno struggente chili con carne, l’ultraventennale ricerca della giusta qualità di mele per replicare la torta della nonna, la leggendaria torta del… ladro e ci fermiamo per evitare di spoilerare troppo. Una miriade di storie che Zucconi ci racconta spesso sul filo di un irresistibile humour, in certi casi anche con una puntina di macabro ma sempre trattenuto. Un libro di racconti tutti assolutamente da scoprire (e il bello, va ricordato, è che sono anche tutti veri): il divertimento è assicurato, insomma.

Vittorio Zucconi, Storie da non credere, Torino, Einaudi, 2001; pp. 222

giovedì 22 dicembre 2022

UN ROMANZO PER RAGAZZI… DADIECI

Diciamo subito che Dadieci è un romanzo per ragazzi che coniuga sport, formazione e buoni sentimenti. L’autrice, Saschia Masini, è fiorentina ed ha tratteggiato un’ambientazione decisamente caratteristica per la storia, che presenta personaggi ben delineati e difficili da dimenticare, oltre a un ritmo davvero pimpante che costringerà il lettore agli straordinari per arrivare ai titoli di coda. Il protagonista è un tredicenne con la passione del pallone che risponde al nome (piuttosto raro, in effetti) di Ardito: neanche a dirlo, il suo sogno è quello di sfondare nel calcio e finire su una figurina Panini ma purtroppo si trova bloccato da una perentoria punizione affibbiatagli dai genitori paleontologi dopo un brutto guaio causato alle vetrate scolastiche… Il povero Ardito dovrà astenersi da allenamenti e partite fino al ritorno dei genitori da una spedizione di ricerca nell’America Latina: l’unico modo per essere perdonato è una missione sulla carta impossibile, dato che consiste nello scrivere un tema su un nonno e meritare un “Dadieci”, la massima valutazione del Prof. Raimondo, docente di Italiano che peraltro non ha mai assegnato un voto simile nella classe di Ardito. La missione è doppiamente impossibile perché richiederebbe, per avere un minimo di speranza di riuscita, un nonno mediamente interessante, mentre l’unico che Ardito ha a disposizione, nonno Marzio, è bloccato da una vita su una carrozzina o a letto, mangia con difficoltà e blatera frasi  col contagocce e in apparenza prive di senso compiuto. Un compito ingrato, insomma, complicato anche dal fatto che il sostituto di Ardito nella squadra del Rapid Ripoli di Bagno a Ripoli, sembra capace di non far avvertire ai compagni la sua assenza. Ma il nostro eroe, spinto anche da sentimenti che non avrebbe creduto possibile provare, scoprirà che nonno Marzio nasconde dentro di sé una storia molto più complessa di quanto il nipote avrebbe mai potuto immaginare, da un’insospettabile passione calcistica a un misterioso (e fantomatico) brillante che forse non è nemmeno mai esistito. Risalendo la corrente del tempo all’incontrario va da sé che il ragazzo troverà più del previsto e forse, oltre a un tema potenzialmente “Dadieci”, anche qualcosa in grado di dare un senso alla sua vita, chissà… Il finale, quando arriva, risulta sorprendente e forse anche un po' buonista ma è anche l’unico possibile. Dadieci racconta una bella storia di formazione arricchita da un sottofondo di realismo e di valori umani, contrappuntata da un buon numero di siparietti divertenti e talvolta irresistibili: il fil rouge costante, neanche a dirlo, è il calcio, ma quello vero e sincero dei campi di provincia, non quello all’insegna dell’apparenza a tutti i costi che al giorno d’oggi regna sovrano in televisione. Assolutamente da provare e adatto a lettori di tutte le età.

Saschia Masini, Dadieci, Casal Monferrato, Piemme, 2020; pp. 287

mercoledì 21 dicembre 2022

RACCONTI DI NATALE: (QUASI) TUTTI PIÙ BUONI... E ALCUNI ANCHE PIÙ STRANI

Stando a questa godibile raccolta dell’Einaudi curata da Nico Orengo il racconto di Natale è un genere a sé almeno dalla nascita di Gesù Cristo, ovvero dal primo Natale della storia, narrato nei Vangeli sia nella versione secondo Luca che in quella secondo Matteo (entrambe peraltro presenti nella sezione d’apertura di questo volume). Il racconto di Natale fa pensare in primo luogo all’atmosfera così unica e caratteristica che prepara ogni anno l’arrivo del 25 dicembre, la ricorrenza religiosa per eccellenza, davvero ricchissima sul versante simbolico: dall’attesa della festa alla sorpresa del dono, dalla meraviglia dell’albero decorato e luminescente al profluvio di amore e buoni sentimenti, dal banchetto tutti insieme alla magia insita nella notte di Natale. Insomma, ai tipici ingredienti del Canto di Natale di Charles Dickens, per intenderci, che infatti non è incluso nella raccolta… In particolare Racconti di Natale assortisce complessivamente ben trentanove storie a tema suddivise in sei sezioni. La prima narra appunto gli inizi del genere e presenta racconti… diversamente antichi della natività, dalle versioni evangeliche sopra citate fino a quelle di Jacopo da Varazze e di Giovanni da Hildeshem. La seconda è dedicata allo spirito del Natale e rappresenta il vero cuore simbolico del libro: si comincia col delizioso Il dono dei magi del grande O. Henry per arrivare al più strepitoso racconto natalizio di sempre, ovvero Il racconto di Natale di Auggie Wren che Paul Auster scrisse per la sceneggiatura del film Smoke, diretto da Wayne Wang, e in mezzo figurano delizie meno note come Il dono di Ray Bradbury (un bell’esempio di fantascienza natalizia) e il malinconico Un Natale di Truman Capote. La terza sezione verte invece sugli spiriti di Natale: si apre con La favola di Natale di Giovannino Guareschi e si chiude con Markheim di Robert Louis Stevenson, con un Buzzati dickensiano e un inquietante E.T.A. Hoffman nel mezzo. La sezione seguente s’intitola “Bad Christmas” e presenta prospettive contrastanti al classico buonismo natalizio, come il sorprendente La stella di Arthur C. Clarke (allarmante rilettura distopica della cometa che accompagnò la venuta del Redentore) e il giallo a orologeria de L’avventura del carbonchio azzurro di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes. Completamente diverso il sapore della penultima sezione (“Sad Christmas”), in cui spicca il triste ritratto del partigiano sopravvissuto de Il Natale del 1945 di Mario Rigoni Stern. “Lieto finale” è la sezione di chiusura, avviata da I figli di Babbo Natale, catastrofico ma divertente racconto tratto da Marcovaldo di Italo Calvino. Insomma, il libro ideale per una full immersion nello spirito natalizio da ogni possibile prospettiva.

AA.VV., Racconti di Natale, a cura di Nico Orengo, Torino, Einaudi, 2005; pp. 424

martedì 20 dicembre 2022

IL TRATTAMENTO RIDARELLI

Ormai è diventato un classico della narrativa per ragazzi, praticamente perfetto per tutti i ragazzi che nel libro vedono un oggetto minaccioso da scardinare pagina dopo pagina. Al contrario questo divertentissimo romanzo illustrato per ragazzi - di natura prettamente comica e dal ritmo assai pimpante - propone una vicenda tanto esile quanto ricca di suspense che costringerà chiunque vi si sia avventurato ad arrivare all'ultima pagina nel più breve tempo possibile. Il trattamento Ridarelli è uno dei titoli più noti dello scrittore irlandese Roddy Doyle - classe 1958, già autore di The Commitments  (da cui Alan Parker ha tratto l'omonimo film musicale) e Paddy Clarke ah ah ah! - e costituisce la prima parte di una saga che prosegue con Le avventure nel frattempo e Rover salva il Natale. E dunque scopriamola: ne è protagonista l’irresistibile signor Mack, un ottimo padre di famiglia che di professione fa l’assaggiatore di biscotti in una fabbrica di biscotti che produce ben 365 varietà dolciarie. Il signor Mack ogni giorno dell’anno assaggia un prodotto diverso, tranne quello in cui è costretto a ‘saggiare’ le proprietà dei cracker, che non gli piacciono granché, mentre è un accanito sostenitore del biscotto alla marmellata di fichi, senza ombra di dubbio il suo preferito. Il trattamento Ridarelli prende avvio per l’appunto nel giorno lieto in cui il protagonista ha davanti l'ottima prospettiva di dedicarsi al suo biscotto prediletto, ma qualcosa potrebbe andare storto, dato che, proprio dietro l’angolo, lo attende una montagna fumante di materia poco nobile. Sì, avete capito bene: trattasi di escrementi canini prodotti nientemeno che da Rover, il quadrupede di casa Mack. Chi li ha posti proprio sul percorso del signor Mack, vi chiederete? Sono state delle strane creature che rispondono al nome di Ridarelli, esseri bizzarri che hanno fatto della giustizia filiale una vera e propria ragione di vita: è per questo che, per punire i genitori che hanno trattato male ingiustamente i rispettivi pargoli, i Ridarelli acquistano da Rover, un vero esperto del settore, gli escrementi che porranno lungo la strada dei ‘cattivi’ genitori per punirli delle loro malefatte. Sembrerebbe poco per realizzarne un romanzo, ma il fatto è che Roddy Doyle dilata oltre misura il momento che attende l’inopportuna imbrattatura della scarpa del signor Mack e la corsa disperata contro il tempo per impedire questa ingiustizia. Il tono è ovviamente comico, come abbiamo precisato in apertura, e contrappuntato da intriganti illustrazioni dei dettagli più curiosi. Menzione di merito per la modalità decisamente originale con cui vengono presentati i vari capitoli con tanto di sottotitoli. Un libro indubbiamente divertente e dotato a suo modo di un’insostenibile suspense: seguiremo il percorso (assai dilatato nel tempo) del signor Mack e tutto quello che sta succedendo a sua insaputa per impedire l’ingiustizia che lo attende. Il tono è leggero ma al tempo stesso davvero efficace e divertirà non solo i palati più verdi ma anche quelli dei lettori adulti. Decisamente consigliato per tutti coloro che cercano un libro capace di offrire una sana distrazione ludica… 

Roddy Doyle, Il trattamento Ridarelli, Milano, Salani, 2009; pp. 108


OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...