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lunedì 19 maggio 2025

LE CENERI DI ANGELA: LO SPLENDIDO ESORDIO DI FRANK McCOURT

In questo splendido romanzo autobiografico, Frank McCourt – classe 1930, al suo esordio letterario – ha riversato in piena full immersion il suo passato di bambino e adolescente, dai tre anni (l’età dei primi ricordi) fino ai diciannove. La famiglia di Frank si forma a New York, negli anni Trenta del Novecento. I suoi genitori sono immigrati irlandesi costretti al matrimonio dal classico errore d’inesperienza: il padre, Malachy, è perennemente in cerca d’impiego, nonché afflitto dal vizio dell’alcool, al punto da bersi perfino il sussidio di disoccupazione; la madre, Angela, è una donna devota e sempre in ansia per far sbarcare il lunario a una famiglia costretta a guardare la povertà dal basso. Il duro lutto della neonata riporta i McCourt nella povera terra d'origine da cui sono emigrati, in Irlanda, a Limerick, città natale di Angela, dove la loro vita – già sfortunata – se possibile si trasforma in un vero inferno: muoiono altri due figli, il padre continua a ubriacarsi perdendo uno dopo l'altro una serie di lavori occasionali, e nel frattempo Frank, crescendo, accumula ostinatamente i soldi per fuggire dall’Irlanda e ritornare a quell'America che ha rigettato la sua famiglia, al sogno di una vita diversa. Nonostante il taglio spesso brutale e spiazzante per lettori abituati a tempi d'opulenza come quelli presenti, la storia cattura fin dalle prime pagine per il particolare impasto familiare che accompagna le vicende del protagonista, figlio di gente povera e per di più anche irlandese, perché «un’infanzia infelice irlandese è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora». Le ceneri di Angela racconta una storia di grande impatto emotivo che suona viva e vera in ogni pagina, senza mai scendere nel patetico, anche quando riesce a far sentire al lettore i morsi della fame di un'intera famiglia senza speranza: un piccolo miracolo letterario che l'anno successivo all'uscita ha fruttato a Frank McCourt un meritatissimo premio Pulitzer. Da questo romanzo nel 1999 Alan Parker ha realizzato l'omonimo film, interpretato da Emily Watson e Robert Carlyle. Assolutamente da leggere.

Frank McCourt, Le ceneri di Angela, Milano, Adelphi, 1997; pp. 384

mercoledì 9 giugno 2021

EHI, PROF! QUANDO MCCOURT SALE IN CATTEDRA…

Lui è Frank McCourt (1930-2009), newyorchese di nascita, irlandese di ritorno e di nuovo migrante nella Grande Mela, dove è sbarcato in cerca di fortuna ed ha passato tutta la vita da docente delle superiori, finché da pensionato si è ritrovato a diventare un incredibile caso letterario internazionale con il bestseller autobiografico Le ceneri di Angela, premiato col Pulitzer nel 1997 e poi diventato un film di Alan Parker. Dopo l’immancabile sequel Che paese, l’America! è poi arrivato Ehi, prof!, altro memoriale centrato in particolare sul Frank McCourt dietro la cattedra, un romanzo autobiografico di ambientazione scolastica, insomma. La storia prende avvio nel marzo 1958 quando il protagonista è in trepidante attesa dei suoi studenti in un’aula vuota dell’Istituto Tecnico e Professionale McKee, distretto di Staten Island, New York. Lui, insegnante alle prime armi, sta giocherellando nervosamente con gli oggetti scalcinati dell’arredo scolastico, e fin dalle prime battute ci fa capire che ci troveremo spesso a girovagare per i suoi pensieri con quello stile sarcastico, disincantato e irresistibile che ormai è diventato il suo marchio di fabbrica: infatti ci dice fin dall’inizio che il primo giorno ha rischiato il posto per aver mangiato il panino a un alunno e il secondo giorno, non contento, di averci riprovato facendo un’ambigua allusione sulla confidenza ‘relazionale’ che gli irlandesi avrebbero con gli ovini. Dalla prima pagina in poi è un ininterrotto diario di giorni e giorni di scuola, di centinaia (anzi di migliaia) di alunni spesso senza prospettive ma con un bagaglio di umanità da vendere che si alternano sui banchi di scuola davanti al nostro eroe, sempre più sfinito, sempre più assordato dal brusio di sottofondo della classe durante le sue lezioni ma sempre con la voglia di trovare il modo di insegnare qualcosa ai suoi ragazzi, non necessariamente quello più convenzionale possibile. E poi ci sono divagazioni imperdibili sulle amenità scolastiche per definizione, come l'irresistibile excursus sulle giustificazioni più fantasiose raccolte negli anni dai suoi studenti. Alla fine, dopo trent’anni di lezioni tra scuole tecniche (e non) ubicate tra Staten Island, Brooklyn e Manhattan, Frank McCourt si dichiara stupito di aver resistito tutto quel tempo, anche se da una pagina all’altra, si fa presto a capire il perché: ha raccontato un sacco di aneddoti personali, si è fatto continui esami di coscienza per capire dove sbagliava e aggiustare il tiro, ha sempre provato a fare quella che gli sembrava la cosa giusta, insomma, è stato umano fino allo squillo dell’ultima campanella della sua carriera. La prima, che poi ha usato per raccontare la seconda da scrittore, soprattutto in questo libro. Leggendo Ehi, prof! sembra di vedere all’opera una versione normale del John Keating del mitico L’attimo fuggente, meno fantasioso e memorabile ma non meno sognatore, perché il bello di un prof di buona volontà è non smettere mai di provarci fino all'ultimo secondo dell'ultima ora di lezione. Assolutamente da leggere nonché auspicabile come lettura obbligatoria per qualunque docente contemporaneo.

Frank McCourt, Ehi, prof!, Milano, Adelphi, 2006; pp. 309

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...