Questo libro di Ian McEwan, già autore dei romanzi Bambini
nel tempo e Lettera a Berlino, è una raccolta di otto avventure che vedono
come protagonista Peter Fortune, un ragazzo di undici anni che ha come
principale caratteristica l'inquietante capacità di sognare ad occhi aperti. In
ognuna delle otto storie infatti Peter vive un’avventura che è incentrata su un
sogno, anche se il sogno in questione prende talvolta forme diverse, dalla
fantasia all’incubo fino alla riflessione immaginaria – e nei vari casi
l’autore è sempre molto attento ad innescare il sogno senza colpo ferire, quasi
come fosse una versione incredibile della realtà –. L’inventore di sogni è un
perfetto esempio di narrativa per ragazzi che si propone di mostrarci il mondo
dalla prospettiva di un adolescente che, come tutti i suoi coetanei, vive un
momento di passaggio che lo proietterà in un futuro prossimo nel mondo degli
adulti, talvolta ritratto come repellente, altre come incredibilmente
attraente; non è un caso se la stessa citazione d’apertura è tratta dalle Metamorfosi ovidiane e suona più o meno così: «L’estro mi spinge a narrare di
forme mutate in corpi nuovi». Ma veniamo alla storia, anzi alle storie: il
protagonista impariamo a conoscerlo nel racconto d’apertura, dove scopriremo
Peter Fortune e la sua particolare inclinazione per il sogno ad occhi aperti,
un vizio che gli farà perdere la sorellina Kate nel tratto d’autobus da casa a
scuola, costandogli una settimana di paghetta per evitare spiacevoli
divulgazioni domestiche riguardo all’imbarazzante episodio, comunque
significativo perché in esso si nasconde il talento di Peter per l’invenzione
narrativa. Nel successivo racconto insieme a Peter assistiamo al topico momento
di passaggio in cui il nostro piccolo eroe si guadagna una stanza da letto
tutta per lui lasciando alla sorellina Kate quella finora condivisa da entrambi
ed affollata da una sessantina di bambole: tra queste la più inquietante è la
cosiddetta Cattiva, che pretenderà minacciosamente la nuova sistemazione di Peter
per sé e per tutte le sue sorelle. Nel terzo racconto il buon Peter, come ogni
gelida mattina d’inverno, si sveglia per andare a scuola e guarda con invidia
William, il vecchio gatto domestico che invece se ne resta a casa a scaldarsi
sul radiatore: scoprirà che la vita di un anziano felino è più avventurosa di
quanto un ragazzo potrebbe aspettarsi… Esilarante anche lo spunto di partenza
del quarto racconto, quando nel classico cassetto disordinato di cucina, dove
si può trovare davvero di tutto, Peter scopre uno strano vasetto che contiene
la miracolosa Pomata Svanilina, con cui cercherà di mettere ordine nella sua
caotica famiglia (o, meglio, di far scomparire il disordine). Notevole anche la
storia seguente, che narra un caso di ordinario bullismo: Barry Tamerlane è un
ragazzo che ottiene sempre quello che vuole, soprattutto usando la forza e le
minacce, tra le mura domestiche però sembra davvero un ragazzo normalissimo;
Peter Fortune si accorgerà dell’incongruenza e lo rimetterà al suo posto, per poi
stringervi amicizia subito dopo. E che dire della sesta storia, quando l’intera
strada della famiglia Fortune è oppressa dalla minaccia di furto da parte del
ladro che Peter ha denominato Sam Saponetta? Toccherà a lui, ovviamente,
catturarlo e scoprirne la vera identità. Se tutto il libro è raccontato dalla
prospettiva dal basso di un adolescente, nel penultimo racconto il
protagonista, che non sopporta Kenneth, il bambino al quale i Fortune stanno
dando ospitalità, si ritroverà a passare un’incredibile giornata da poppante,
senza parole, con l'unica possibilità del pianto per richiamare l'attenzione
dei grandi. Nell’ottavo ed ultimo racconto Peter invece avrà modo di vivere un
giorno attraverso gli occhi di se stesso con dieci anni in più sulle spalle ed
un’avvenente donzella da accompagnare in una romantica passeggiata nella
natura. Una lettura deliziosa per adulti e per adolescenti, esilarante a tratti
ma ricca di intelligenti spunti di riflessione per entrambe le categorie. A
volte i voli fantastici di Peter Fortune potranno sconcertare i lettori, ma il
consiglio è di lasciarsi intrigare dalla prima storia e perdersi ad occhi
aperti nelle successive insieme allo stralunato ma irresistibile protagonista.
Ian McEwan, L’inventore di sogni, Torino, Einaudi, 1999; pp.
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