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mercoledì 14 ottobre 2020

CUORI DI CARTA: AVVENTURA AD ALTA ENERGIA EPISTOLARE

Chi non sognerebbe un'emozionante corrispondenza epistolare con un coetaneo di sesso opposto di cui alla lunga innamorarsi perdutamente, magari innescata grazie alla comune passione per la letteratura di marca avventurosa? Alla questione risponde con un pizzico di magia Cuori di carta della scrittrice milanese Elisa Puricelli Guerra, che si confessa apertamente lettrice compulsiva di ogni romanzo di genere e sorta e non a caso, essendo anche un'apprezzata editor, passa gran parte della sua vita a leggere. In effetti le somigliano abbastanza i protagonisti del suo romanzo, che a volerne precisare la tipologia, potremmo a buon diritto definire romanzo epistolare per ragazzi con divagazioni sentimentali e avventurose, anche se non è tutto, come spiegheremo tra breve. Prima corre l'obbligo di precisare che i due adolescenti protagonisti impareranno a conoscersi senza mai vedersi di persona né usando mezzi informatici o telematici di qualsivoglia genere. I due, che ben presto stabiliranno di chiamarsi con i nomi fittizi di Una e Dan, inizieranno a scambiarsi messaggi in biblioteca (ad ore alterne, per non vedersi) utilizzando un libro come tramite, Puck il folletto, un mezzo assolutamente casuale peraltro, dato che il primo messaggio è metaforicamente il classico messaggio nella bottiglia lasciato da una ragazza in cerca di un destinatario tra i suoi compagni di scuola - ma sarà davvero una scuola, poi? Perché qua e là affiorano indizi piuttosto strani in merito -. All'inizio i due protagonisti ignorano perfino i rispettivi generi, ma ben presto diventano inseparabili amici di penna e cominciano a fantasticare: Dan in particolare vorrebbe conoscere Una in carne e ossa, anche se lei afferma di non essere ancora pronta ad incontrarlo. La nuova amicizia in corrispondenza è assai intrigante anche perché entrambi i ragazzi in teoria potrebbero vedersi, senza saperlo, per i corridoi del loro istituto scolastico. Ma Cuori di carta nasconde ben altro e molto presto le cose cominceranno a complicarsi quando compaiono tra le righe dei due corrispondenti alcuni riferimenti all'istituto che i due frequentano in mezzo a tanti altri compagni: sembra che i loro veri nomi gli studenti non li usino neanche più, e pare che tutti prendano una non meglio specificata medicina che, capitolo dopo capitolo, scopriremo che serve sostanzialmente a... dimenticare e voltare pagina. Un po' come stiamo facendo noi lettori perdendoci in questa storia, chissà... Il romanzo si complicherà con la presenza dell'unica amica del cuore di Una, Jolanda, e dei due inseparabili compagni d'avventura di Dan, Porthos e Aramis. E acquisterà sempre maggior definizione anche lo scenario del misterioso istituto sperduto in una foresta nella morsa di un rigido inverno, con la sua struttura a spirale e tanti inquietanti interrogativi da svelare in un'altalena di colpi di scena. Il tutto restando sempre nell'alveo di una serrata sequenza di messaggi, un tambureggiante botta e risposta che sembra costruito ad arte per rivelarci la storia centellinandone gli sviluppi in un crescendo di suspense. Assolutamente da provare: se avete minimamente apprezzato il gioco epistolare di Ciao, tu, il romanzo di Elisa Puricelli Guerra vi trasporterà senza colpo ferire in una realtà spazio- temporale tutta da scoprire fino all'ultima... lettera.

Elisa Puricelli Guerra, Cuori di carta, Torino, Einaudi, 2012; pp. 212

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