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venerdì 3 maggio 2024

STORIE DEL TERRORE DA UN MINUTO

È una raccolta di settantatré storie brevi – a volte davvero brevissime – con cui l’assortito gruppo di scrittori allestito per l’occasione ha cercato di scrivere racconti capaci di ottenere uno scopo in apparenza quasi proibitivo: suscitare terrore in sessanta secondi appena. La sfida ovviamente è ardua, ma l’inquietante compagnia assemblata – che annovera nomi del calibro di Neil Gaiman, Brian Selznick, Brad Meltzer, Lemony Snicket, Margaret Atwood, Jerry Spinelli, Kenneth Oppel, James Patterson, R.L. Stine – regge il comprensibile carico di attese narrative fino all’ultimo racconto. Si tratta di una sfida non necessariamente che gli autori hanno scelto di giocare sul territorio della prosa ma anche in forma di poesia, di fumetto o di immagine, il risultato però è sempre lo stesso: suscitare un brivido in un pugno di secondi, a volte in modalità davvero inquietanti, anche se mai scendendo nello splatter fine a se stesso. Il terrore spesso è raggiunto con i classici strumenti orrorifici: allusioni, anticipazioni, ambientazioni lugubri, buio, creature repellenti come ragni e vermi, luoghi chiusi, oscure presenze, malvagità in serie, casi inspiegabili, leggende metropolitane. È Storie del terrore da un minuto e, incredibilmente, nonostante sia diretto a un target di lettori dalla prima adolescenza in su, in effetti… spacca, e non per forza grazie ai nomi celebri: assortisce anche un buon numero di sorprese assolute, come il per niente coccoloso topolino Tenton del duo Tom Genrich & Michèle Perry, oppure la serata apparentemente tranquilla di una babysitter di Un lavoretto facile di M.T. Anderson, o l’allucinante storia di Un pezzo unico di Sarah Weeks, o la tradizionale casa abbandonata de La sfida di Carol Gorman, o il brevissimo C’è qualcosa sotto il letto di Allan Stratton o infine l’angosciante paura del buio alla base di Non bagnare il letto di Alan Gratz. Terrore assicurato in appena un giro di lancette dei secondi: provare per credere…

AA.VV., Storie del terrore da un minuto, Milano, Feltrinelli, 2021; pp. 127

mercoledì 21 dicembre 2022

RACCONTI DI NATALE: (QUASI) TUTTI PIÙ BUONI... E ALCUNI ANCHE PIÙ STRANI

Stando a questa godibile raccolta dell’Einaudi curata da Nico Orengo il racconto di Natale è un genere a sé almeno dalla nascita di Gesù Cristo, ovvero dal primo Natale della storia, narrato nei Vangeli sia nella versione secondo Luca che in quella secondo Matteo (entrambe peraltro presenti nella sezione d’apertura di questo volume). Il racconto di Natale fa pensare in primo luogo all’atmosfera così unica e caratteristica che prepara ogni anno l’arrivo del 25 dicembre, la ricorrenza religiosa per eccellenza, davvero ricchissima sul versante simbolico: dall’attesa della festa alla sorpresa del dono, dalla meraviglia dell’albero decorato e luminescente al profluvio di amore e buoni sentimenti, dal banchetto tutti insieme alla magia insita nella notte di Natale. Insomma, ai tipici ingredienti del Canto di Natale di Charles Dickens, per intenderci, che infatti non è incluso nella raccolta… In particolare Racconti di Natale assortisce complessivamente ben trentanove storie a tema suddivise in sei sezioni. La prima narra appunto gli inizi del genere e presenta racconti… diversamente antichi della natività, dalle versioni evangeliche sopra citate fino a quelle di Jacopo da Varazze e di Giovanni da Hildeshem. La seconda è dedicata allo spirito del Natale e rappresenta il vero cuore simbolico del libro: si comincia col delizioso Il dono dei magi del grande O. Henry per arrivare al più strepitoso racconto natalizio di sempre, ovvero Il racconto di Natale di Auggie Wren che Paul Auster scrisse per la sceneggiatura del film Smoke, diretto da Wayne Wang, e in mezzo figurano delizie meno note come Il dono di Ray Bradbury (un bell’esempio di fantascienza natalizia) e il malinconico Un Natale di Truman Capote. La terza sezione verte invece sugli spiriti di Natale: si apre con La favola di Natale di Giovannino Guareschi e si chiude con Markheim di Robert Louis Stevenson, con un Buzzati dickensiano e un inquietante E.T.A. Hoffman nel mezzo. La sezione seguente s’intitola “Bad Christmas” e presenta prospettive contrastanti al classico buonismo natalizio, come il sorprendente La stella di Arthur C. Clarke (allarmante rilettura distopica della cometa che accompagnò la venuta del Redentore) e il giallo a orologeria de L’avventura del carbonchio azzurro di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes. Completamente diverso il sapore della penultima sezione (“Sad Christmas”), in cui spicca il triste ritratto del partigiano sopravvissuto de Il Natale del 1945 di Mario Rigoni Stern. “Lieto finale” è la sezione di chiusura, avviata da I figli di Babbo Natale, catastrofico ma divertente racconto tratto da Marcovaldo di Italo Calvino. Insomma, il libro ideale per una full immersion nello spirito natalizio da ogni possibile prospettiva.

AA.VV., Racconti di Natale, a cura di Nico Orengo, Torino, Einaudi, 2005; pp. 424

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...