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sabato 8 maggio 2021

L'ETÀ DEI MURI, UN PARADIGMA DEL NOSTRO TEMPO

Carlo Greppi, classe 1982, è un giovane storico che da anni collabora con Rai Storia e organizza viaggi della memoria con l’associazione Deina, ha inoltre scritto libri di narrativa per ragazzi che esplorano tematiche a lui care come appunto la memoria in Non restare indietro e il concetto di confine in Bruciare la frontiera. Nel saggio L’età dei muri Greppi rilegge il nostro tempo attraverso la lente divergente dei muri e degli strumenti di divisione in genere: si parte dallo spunto di un frammento del muro per eccellenza del ventesimo secolo, il Muro di Berlino, portato come souvenir all’autore alla tenera età di sette anni e qualche mese dal padre, di ritorno da un viaggio nella città tedesca con l’impressione di aver appena vissuto una svolta epocale. Quel frammento perduto (ci resterà la curiosità sul relativo ritrovamento) per Greppi è l’innesco di un viaggio in quella che lui chiama l’età dei muri, in quanto il Berliner Mauer, una volta abbattuto, è stato seguito da una vera e propria schiera di sbarramenti divisori in varie parti del mondo. Nel capitolo incipitario di questo viaggio nella storia Carlo Greppi ci mostra la preistoria dell’argomento del suo saggio: nel corso dell’Ottocento infatti due uomini, il francese Joseph Monier e l’americano Joseph Farwell Glidden, elaborano altrettante invenzioni che si riveleranno decisive per creare divisioni nel futuro prossimo e venturo, ovvero il cemento armato e il filo spinato, mentre un terzo, l’inglese Charles Wheatstone, inventerà uno strumento musicale simile a una fisarmonica, la concertina, che presterà il nome a un tipo di nastro spinato a grandi bobine che si allargano per creare ostacoli militari dalla prima guerra mondiale in poi. Da qui L’età dei muri prosegue raccontando cronologicamente il Novecento attraverso una serie di archi temporali caratterizzati da muri, divisioni e affini coprendo un secolo e arrivando fino ai giorni nostri. Non si tratta di un racconto lineare, però, dato che Greppi ha scelto di mostrarcelo dalle prospettive diversissime ma con inquietanti punti di contatto di quattro protagonisti del nostro tempo: si tratta rispettivamente dello storico polacco Emanuel Ringelblum, dell’attivista canadese John Runnings, del fotografo tedesco Joe J. Heydecker e del mitico cantante giamaicano Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley. Sono quattro uomini che hanno letteralmente attraversato l’età dei muri: Emanuel Ringelblum ha scelto di non fuggire dal suo destino ma di farsi rinchiudere nel ghetto di Varsavia per documentare la Shoah e nascondere le prove per quando tutto sarà finito; John Runnings ha partecipato al D-Day e poi ha passato una vita da pacifista, per diventare, già avanti negli anni, il celebre Wall Walker, colui che ha sferrato la prima picconata al Muro di Berlino; Joe J. Heydecker è entrato nella Wehrmacht perché la sua famiglia non subisse ripercussioni e da soldato non ha quasi sparato al nemico, ma è entrato nel ghetto di Varsavia per fotografare l’orrore, riuscendo a pubblicarne un libro decenni dopo; Bob Marley è diventato la prima star del terzo mondo grazie al reggae, un nuovo genere musicale, perfetto per superare le divisioni e celebrare l’amore universale (e non a caso ogni capitolo comincia puntualmente con una citazione di una canzone del vasto repertorio del cantante giamaicano). Un gran bel saggio storico, insomma, dove il lettore fluttua tra quattro indimenticabili uomini persi nei meandri dell’età dei muri, che secondo Greppi è ben lungi dal concludersi.

Carlo Greppi, L’età dei muri. Breve storia del nostro tempo, Milano, Feltrinelli, 2019; pp. 286

martedì 23 febbraio 2021

BREVE STORIA DEL MONDO: GOMBRICH RACCONTA...

Ernst H. Gombrich (1909-2001), critico d'arte di fama mondiale di origini viennesi, in questo libro scritto in età giovanile si cimenta nell'impresa, davvero ardua, di raccontare la storia del mondo dall'età della pietra ai giorni nostri condensandola in un volume di poco più di trecento pagine. La Breve storia del mondo nasce dichiaratamente come un libro diretto ad un pubblico appartenente all'infanzia e alla prima adolescenza, ed è dettato dalla ferma convinzione dell'autore «che si possa esprimere qualsiasi concetto con un linguaggio semplice e comprensibile anche da un bambino» - convinzione peraltro confermata dalla scrittura semplice e discorsiva usata da Gombrich anche nei suoi saggi critici -. L'autore, nei quaranta capitoli che compongono questa escursione storica ad ampio spettro dalla Preistoria ai giorni nostri, oltre a fatti e personaggi non trascura di illustrare scoperte, invenzioni, mutamenti sociali, svariando con la stessa consueta trasparenza dall'intuizione dell'alfabeto alle armi atomiche. L'afflato è intrigante e felicemente didascalico: sfogliando le pagine si ha la sensazione di sentirsi raccontare la storia da una sorta di vecchio zio che ne ha viste tante più di noi e vuole aiutarci ad entrare nelle complesse pieghe della realtà cercando di semplificarla a nostro uso e consumo. Assolutamente da provare e il consiglio è di mettere l'autore alla prova "assaporando" i periodi storici più complessi.

Ernst H. Gombrich, Breve storia del mondo, Firenze, Salani, 2006; pp. 332

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...