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sabato 20 gennaio 2024

ROSSANO ERCOLINI, UN MAESTRO ATTIVISTA DA NOBEL PER L’AMBIENTE

Questo libro di Rossano Ercolini, classe 1955, si muove in una strana terra di mezzo tra l’autobiografia e il saggio di marca scientifica:
Non bruciamo il futuro infatti racconta e ricostruisce l’impegno esistenziale a favore dell’ambiente da parte dell’autore, maestro elementare di giorno e infaticabile attivista ambientale di notte. La lotta di Ercolini comincia tanti anni fa, quando apprende del progetto per la costruzione di un inceneritore a pochi chilometri di distanza dalla scuola dove insegna nel comune di Capannori, in provincia di Lucca: per informare la comunità locale dei rischi ambientali connessi all’incenerimento e proporre strategie alternative per la gestione dei rifiuti fonda allora l’associazione “Ambiente e Futuro”, tramite la quale entra in contatto con il chimico e attivista ambientale Paul Connett, tra i fondatori della strategia Zero Waste (o Rifiuti Zero). Dopo anni di dure battaglie alla fine la lotta di Ercolini contro gli inceneritori avrà successo e Capannori diventerà il primo comune a Rifiuti Zero d’Italia, dunque un importante punto di riferimento sul fronte ambientalistico a livello nazionale. L’impegno di Ercolini come attivista ed educatore viene premiato con l’assegnazione del prestigioso Goldman Environmental Prize, che è considerato una sorta di Nobel per coloro che si distinguono nella difesa dell’ambiente. Non bruciamo il futuro comincia infatti con la sorprendente telefonata per comunicargli la notizia del riconoscimento internazionale e continua con la cronaca del viaggio americano intrapreso nell’aprile 2013 per prendere parte alla premiazione, viaggio nel corso del quale ha avuto anche l’onore di un breve colloquio (a tema ambientale, ovviamente) con il presidente Barack Obama alla Casa Bianca. Si tratta di volume nettamente diviso in due parti e dopo la prima, più autobiografica, nella seconda l’autore si concentra sui dieci passi per attuare la strategia Zero Waste: la presa di coscienza del problema, la raccolta porta a porta, i rifiuti organici, i rifiuti secchi, dare una seconda vita agli oggetti usati riparando e riutilizzando, diffondere le bollette intelligenti (che premiano i virtuosi della raccolta differenziata), dare visibilità alle buone pratiche locali, estendere le responsabilità ai produttori (magari riprogettando ciò che è impossibile smaltire in modo sostenibile), diffondere il cosiddetto modello del cono gelato (ovvero ridurre al minimo il packaging), puntare su discariche rigorosamente pubbliche. Non manca un approfondimento sull’operato del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori di cui Rossano Ercolini è coordinatore. Non bruciamo il futuro è la testimonianza di un impegno profondamente educativo, perché difendere l’ambiente è un atto dovuto alle generazioni future: illuminanti sotto questo profilo sono le pagine in cui Ercolini porta il sacco nero della spazzatura in classe ai suoi studenti di quinta primaria, che differenziano le tipologie di materiali in esso contenute e realizzano che diventano rifiuti solo se mischiati insieme. Un libro che dimostra che ognuno nel suo piccolo può diventare fondamentale per il Pianeta con la P maiuscola.

Rossano Ercolini, Non bruciamo il futuro, Milano, Garzanti, 2014; pp. 128

 

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