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sabato 22 maggio 2021

LATINOAMERICANA, IL DIARIO DI VIAGGIO DEL GIOVANE “CHE” GUEVARA

S’intitola Latinoamericana il diario giovanile di Ernesto Che Guevara, pubblicato a Cuba soltanto nel 1992 e poi diventato nel 2004 un bellissimo film on the road di Walter Salles, I diari della motocicletta. Il sottotitolo Diario per un viaggio in motocicletta descrive in modo calzante l’argomento raccontato in questo esile libro, tradotto da Pino Cacucci ed introdotto da Ernesto Guevara Linch, il padre del mitico rivoluzionario argentino quando tale ancora doveva diventare ed era invece uno studente di medicina a un passo dalla laurea con un gran desiderio di scoprire il mondo. È ciò che cominciò a fare il giovane Ernesto Guevara de la Serna (senza il nomignolo “Che” che gli dettero i compagni guerriglieri cubani qualche anno dopo), trascrivendo gli appunti di un viaggio lungo circa tredicimila chilometri percorsi in nove mesi per i meandri del continente sudamericano: dall’Argentina al Cile, passando per Perù, Colombia e Venezuela. L’autore improvvisò questo viaggio di esplorazione dell’America Latina insieme a un amico biochimico di qualche anno più grande di lui, Alberto Granado, all’inizio viaggiando in sella alla vecchia Norton 500 di quest’ultimo, battezzata la Poderosa, poi a piedi o con qualunque mezzo di trasporto a disposizione. I due cominciarono questo picaresco viaggio nel dicembre del 1951 in Argentina e si separarono soltanto il 26 luglio dell’anno successivo a Caracas, in Venezuela, incontrando un sacco di persone, vivendo molteplici avventure e scoprendo squarci drammatici della realtà latinoamericana: due tappe indelebili in tal senso furono senza dubbio le miniere di Chuquicamata, nel Cile settentrionale, un simbolo dello spietato sfruttamento dei minatori, e il lebbrosario di San Pablo, nell’Amazzonia peruviana, un luogo di profonda discriminazione per i malati qui ricoverati. Latinoamericana racconta anche la sofferenza personale del futuro Che, affetto da crisi d’asma che in paio di occasioni lo misero seriamente alle corde, e soprattutto fotografa la sua progressiva presa di coscienza dello sfruttamento generalizzato dei popoli sudamericani, spesso calpestati da regimi repressivi e disponibili alla vocazione economicamente imperialista degli Stati Uniti nei loro confronti. Insomma, giunto alla conclusione di questo agile diario di viaggio, al lettore resta impressa la necessità di un mondo meno diseguale sbocciata pagina dopo pagina nell’autore, che alla fine sembra già diventato il leggendario combattente che lascerà un’impronta nella Storia del Novecento.

Ernesto Che Guevara, Latinoamericana. Un diario per un viaggio in motocicletta, Milano, Feltrinelli, 2004; pp. 129 

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