S’intitola
semplicemente Stargirl ed è uno dei
romanzi per ragazzi più apprezzati di un vero maestro del genere, lo scrittore
americano Jerry Spinelli, classe 1941, autore anche di Crash, La schiappa e Misha corre. Si tratta propriamente di
un romanzo di formazione raccontato dalla prospettiva di Leo Borlock, un
ragazzo di Mica, Arizona, che ha una strana passione per le cravatte con i
porcospini: è lui che ci racconta la storia in prima persona ed è lui che,
quasi senza accorgersene, s’innamora a prima vista di Stargirl Caraway. Tra
l’altro non sarebbe nemmeno scontato, perché Stargirl, che ha questo strano
nome perché ha deciso di farsi
chiamare così, è una tipa non particolarmente attraente ma decisamente strana,
tanto da risultare un’eccentrica al cubo in una località tranquilla ma
tremendamente conformista come Mica, Arizona, dove tutti i ragazzi si vestono
allo stesso modo, parlano degli stessi argomenti, pensano nella stessa identica maniera. Stargirl invece è tutto meno
che convenzionale e scontata: si veste con un abbigliamento tra il vintage e l’improbabile, gira per la
scuola con un ukulele sulle spalle, come animaletto domestico ha un piccolo
roditore (un topolino, insomma) e lo nasconde nello zaino che, neanche a dirlo,
è completamente diverso da tutti gli altri zaini dei ragazzi locali. Inoltre
Stargirl ben presto inizia una routine curiosa quanto famigerata alla mensa
scolastica del suo liceo: dopo aver pranzato, infatti, prende a girovagare per
i tavoli fino a trovare uno studente che compie gli anni quel giorno e,
immancabilmente, si mette a cantargli buon compleanno accompagnandosi con
l’ukulele. In breve la ragazza col suo comportamento istrionico e sopra le
righe contagia la scuola in positivo, catturando l’attenzione dei suoi coetanei
e, in certo senso, risvegliandoli dal conformistico torpore in cui vegetavano.
Lo comprende ben presto anche Leo Borlock, che fa il regista per il programma
televisivo “Sedie roventi” insieme al suo amico Kevin (che lo presenta): i due
individuano in Stargirl una ‘vittima’ perfetta per mandare alle stelle
l’audience del loro show. Da qui in poi le cose sono destinate a complicarsi
quando sboccia qualcosa di tenero tra Leo e Stargirl: per una circostanza
imprevedibile infatti i ragazzi locali, che prima l’avevano adottata, iniziano
a prendere le distanze rispetto all’eccentrica ragazza e di conseguenza anche
Leo comincia a sentirsi isolato. Che succederà? Lo scopriremo ovviamente in un
pirotecnico finale dove Stargirl lascerà senza fiato una scuola intera alla
festa danzante di fine anno, prima di uscire di scena per sempre come un cavaliere
solitario… Una gran bella storia, insomma, capace di sviscerare in profondità
le relazioni tra adolescenti e il contrasto che nasce quando una personalità
emerge dalla massa come una gemma luccicante in mezzo a un mucchio di pietre
opache delle stesso colore. Lo sviluppo conclusivo della storia raccontata in Stargirl sviscera la difficoltà della
protagonista ad ‘inquadrarsi’ nel resto del gruppo per amore di Leo, che mal sopporta
le conseguenze che l’isolamento sociale della ragazza potrebbe portare anche
nella sua vita, e nonostante il fatto che Stargirl sia destinata a rimanere
indelebilmente impressa nel suo cuore. Il romanzo è già stato efficacemente
traslato sul grande schermo ed ha innescato anche l’immancabile sequel, intitolato Per sempre Stargirl. Per un salutare tuffo nell'adolescenza di un personaggio davvero difficile da dimenticare.
Jerry Spinelli, Stargirl, Milano, Mondadori, 2004; pp. 170