Cornell
Woolrich, nato nel 1903 e morto nel 1968, è un nome di primo piano del noir del Novecento americano, e merita
di essere ricordato ad libitum per
aver fornito spunto a un capolavoro cinematografico come La finestra sul cortile del grande Alfred Hitchcock. L'occhio di vetro è un delizioso
romanzo breve di formazione con retrogusto giallo che vede protagonista un
dodicenne americano di nome Frankie, un tipo sveglio che ama barattare oggetti
improbabili con i coetanei per accumulare un "capitale" maggiore di
quello di partenza. Tutto cambia quando viene interrotto nel bel mezzo di una
transazione difficile dal padre, arrivato all’improvviso per riportarlo
bruscamente a casa perché si è davvero fatto troppo tardi e la mamma lo sta
chiamando da un sacco di tempo. Il buon Frankie così si ritrova in mano quella
che pare una solenne fregatura, dato che ha accettato di scambiare una palla da
baseball di terza mano con un occhio di vetro, peraltro apparentemente in buone
condizioni, ma di fatto inutile. A casa il ragazzino apprende che il nervosismo
del padre è dovuto al fatto che in polizia gli hanno tolto l'incarico di
detective sbattendolo dietro a una scrivania a fronte di un lavoro poco
eccitante e meno retribuito. Come fare per dargli una mano? Un intricato caso
di omicidio con cui fare colpo sui superiori sarebbe davvero perfetto, così Frankie
prova a sondare l'unico indizio interessante che gli sia capitato in mano,
chiaramente l'occhio di vetro, che di solito è un effetto personale che non si
cambia per un altro modello, soprattutto se è in buono stato come quello di cui
è entrato in possesso con l'ultimo baratto. Sarà l'occasione per indagare a
ritroso in cerca del proprietario per accettarsi che non sia scomparso nel
nulla. E noi lettori seguiremo questa anomala indagine attraverso il punto di
vista dal basso di Frankie, che dovrà barcamenarsi tra i compiti di scuola, gli
orari di casa e le sue limitazioni… anagrafiche per risolvere il caso. Già,
perché ben presto Frankie, con un piccolo aiuto da parte dell’amico Scanlon (ovvero
quello che gli ha rifilato l’occhio di vetro), seguendo à rèbours la pista del suo unico indizio, si renderà conto che
forse di mezzo potrebbe esserci davvero un assassino. Riuscirà il nostro
piccolo eroe a risolvere il caso e salvare la pelle? Lo scopriremo, neanche a
dirlo, in un crescendo di suspense.
Assolutamente da provare.
Cornell Woolrich, L’occhio di vetro, Roma, Orecchio Acerbo, 2019; pp. 96