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giovedì 5 ottobre 2023

THE GAME, ANCHE PER RAGAZZI NATIVI DIGITALI

In principio era The Game, un saggio di Alessandro Baricco del 2019 dedicato alla rivoluzione digitale che ha cambiato il nostro tempo, secondo l’autore, anche per scongiurare il modello precedente, basato sull’icona che ha caratterizzato la nostra civiltà per secoli, che lo scrittore torinese sintetizza con la triade uomo-spada-cavallo e che aveva causato nella prima metà del Novecento due conflitti catastrofici con milioni di vittime. Baricco aveva riflettuto sul fatto che tale modello nel mezzo secolo successivo era stato sostituito da un’altra triade, uomo-tastiera-schermo, e per rendersene conto basta pensare a come i giochi nello stesso periodo si siano dematerializzati (diventando digitali) passando dal calcino al flipper e quindi al videogame. La rivoluzione tecnologica che ha cambiato il mondo negli ultimi quarant’anni e soprattutto a cavallo tra il secondo e il terzo millennio ha complicato moltissimo la realtà, e Baricco con il suo saggio ha cercato di tracciarne una mappa, per capire dove siamo e decidere dove andare: è il senso riposto di The Game. Ma l’autore sentiva che questa mappa, sintetizzata ed illustrata per diventare più comprensibile, sarebbe stata davvero fondamentale soprattutto per le nuove generazioni, quelle che i sociologi chiamano “nativi digitali”, ovvero bambini, ragazzi e giovani nati in un mondo dominato dall’immagine digitale. Per riuscirci, grazie al fondamentale aiuto dei testi di Sara Beltrame e le illustrazioni di Tommaso Vidus Rosin, Baricco per la collana “Feltrinelli Kids” ha realizzato The Game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi. Si tratta appunto della versione semplificata ed illustrata del suo precedente saggio, e passa in agile rassegna la rivoluzione digitale che stiamo vivendo da qualche decennio in qua, proponendosi di offrirne una bussola vera e propria. Seguono tre tappe che ci portano senza colpo ferire al mondo d’oggi: dai primi calcolatori che occupavano una stanza e comunicavano attraverso schede perforate ai rivoluzionari personal computer, dai leggendari videogames da bar alle console domestiche, e poi il rivoluzionario dvd, l’invenzione del World Wide Web, lo shop virtuale di Amazon (che all’inizio era ‘solo’ una libreria online), l’enciclopedia partecipativa di Wikipedia, lo smartphone, i social network e infine la galassia delle app. Si arriva alla fine e viene da pensare alla prossima mossa, ma intanto abbiamo trovato una mappa per orientarci nell’universo digitale intorno a noi. Assolutamente da leggere.

Alessandro Baricco – Sara Beltrame, The Game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi, Milano, Feltrinelli, 2020; pp. 120

martedì 20 dicembre 2022

IL TRATTAMENTO RIDARELLI

Ormai è diventato un classico della narrativa per ragazzi, praticamente perfetto per tutti i ragazzi che nel libro vedono un oggetto minaccioso da scardinare pagina dopo pagina. Al contrario questo divertentissimo romanzo illustrato per ragazzi - di natura prettamente comica e dal ritmo assai pimpante - propone una vicenda tanto esile quanto ricca di suspense che costringerà chiunque vi si sia avventurato ad arrivare all'ultima pagina nel più breve tempo possibile. Il trattamento Ridarelli è uno dei titoli più noti dello scrittore irlandese Roddy Doyle - classe 1958, già autore di The Commitments  (da cui Alan Parker ha tratto l'omonimo film musicale) e Paddy Clarke ah ah ah! - e costituisce la prima parte di una saga che prosegue con Le avventure nel frattempo e Rover salva il Natale. E dunque scopriamola: ne è protagonista l’irresistibile signor Mack, un ottimo padre di famiglia che di professione fa l’assaggiatore di biscotti in una fabbrica di biscotti che produce ben 365 varietà dolciarie. Il signor Mack ogni giorno dell’anno assaggia un prodotto diverso, tranne quello in cui è costretto a ‘saggiare’ le proprietà dei cracker, che non gli piacciono granché, mentre è un accanito sostenitore del biscotto alla marmellata di fichi, senza ombra di dubbio il suo preferito. Il trattamento Ridarelli prende avvio per l’appunto nel giorno lieto in cui il protagonista ha davanti l'ottima prospettiva di dedicarsi al suo biscotto prediletto, ma qualcosa potrebbe andare storto, dato che, proprio dietro l’angolo, lo attende una montagna fumante di materia poco nobile. Sì, avete capito bene: trattasi di escrementi canini prodotti nientemeno che da Rover, il quadrupede di casa Mack. Chi li ha posti proprio sul percorso del signor Mack, vi chiederete? Sono state delle strane creature che rispondono al nome di Ridarelli, esseri bizzarri che hanno fatto della giustizia filiale una vera e propria ragione di vita: è per questo che, per punire i genitori che hanno trattato male ingiustamente i rispettivi pargoli, i Ridarelli acquistano da Rover, un vero esperto del settore, gli escrementi che porranno lungo la strada dei ‘cattivi’ genitori per punirli delle loro malefatte. Sembrerebbe poco per realizzarne un romanzo, ma il fatto è che Roddy Doyle dilata oltre misura il momento che attende l’inopportuna imbrattatura della scarpa del signor Mack e la corsa disperata contro il tempo per impedire questa ingiustizia. Il tono è ovviamente comico, come abbiamo precisato in apertura, e contrappuntato da intriganti illustrazioni dei dettagli più curiosi. Menzione di merito per la modalità decisamente originale con cui vengono presentati i vari capitoli con tanto di sottotitoli. Un libro indubbiamente divertente e dotato a suo modo di un’insostenibile suspense: seguiremo il percorso (assai dilatato nel tempo) del signor Mack e tutto quello che sta succedendo a sua insaputa per impedire l’ingiustizia che lo attende. Il tono è leggero ma al tempo stesso davvero efficace e divertirà non solo i palati più verdi ma anche quelli dei lettori adulti. Decisamente consigliato per tutti coloro che cercano un libro capace di offrire una sana distrazione ludica… 

Roddy Doyle, Il trattamento Ridarelli, Milano, Salani, 2009; pp. 108


lunedì 19 ottobre 2020

ERRORI GALATTICI: QUANDO LA SCIENZA... SBAGLIA

L'autore di Errori galattici si chiama Luca Perri, dottorando all'Università dell'Insubria e all'Osservatorio di Brera e da un decennio abbondante anche apprezzato divulgatore scientifico su vari organi d'informazione. In realtà questo libro, più che spiegare le più importanti scoperte scientifiche dei principali scienziati della storia, approfondisce (e spesso diverte) raccontando le cantonate più memorabili che gli studiosi della scienza hanno involontariamente preso (e frequentemente difeso con parecchia convinzione) nel corso dei loro studi, talvolta anche per molti anni. Secondo Luca Perri spesso il cammino della scienza è stato caratterizzato da moltissimi errori, che però in certi casi hanno in qualche modo favorito scoperte sensazionali che sono arrivate in seguito proprio a quegli errori, sempre molto divertenti da scoprire. E il bello è che comunque, sfogliando una pagina dopo l'altra, il giovane lettore avrà modo senza colpo ferire di scoprire davvero un gran numero di curiosità scientifiche, moltissime battute e varie curiosità su scienziati del calibro dell'astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli, smanettoni ante litteram come Guglielmo Marconi, per non parlare del genio più celebre di tutti, l'immenso Albert Einstein con la sua linguaccia ribelle ed il suo caratterino talora intrattabile. Nel complesso Errori galattici si rivela una piacevole lettura, adatta ai lettori onnivori ma anche a chi di scienza ne capisce il giusto ma è animato dalla giusta curiosità nei confronti dei misteri del nostro mondo e... dell'universo. Corredano il volume gli effervescenti disegni di Tuono Pettinato, nome d'arte di Andrea Paggiaro, fumettista non nuovo alla trattazione (figurata) di argomenti scientifici. Da provare.

Luca Perri, Errori galattici, Milano, De Agostini, 2018; pp. 192


VIETATO LEGGERE LEWIS CARROLL

Nonostante il titolo sembri un curioso divieto letterario, Vietato leggere Lewis Carroll è un ispirato esempio di romanzo illustrato che è diventato un piccolo caso letterario in Spagna ed ha ricevuto il generale apprezzamento della critica, nonché svariati premi relativi alla narrativa per ragazzi. Ne sono autori lo scrittore Diego Arboleda, nato a Stoccolma e laureatosi a Madrid, dove ha fatto il libraio prima di sfondare come autore, e  il disegnatore Raùl Sagospe, esperto di marketing col pallino dell'arte, già illustratore per vari editori iberici. La storia, che prende avvio con una intrigante disposizione sui battiti di ciglia, è ambientata nel lontano 1932 e prende avvio con una doppia carrellata dei personaggi ammessi in questo libro e di quelli non ammessi. La protagonista dell'assortito cast risponde al nome di Eugène Chignon, una giovane istitutrice francese specializzata in disastri, tanto che i suoi ex clienti (che le vogliono bene nonostante i danni che lei ha prodotto nelle loro case) sono felici quando trovano un'offerta di lavoro che pare fatta apposta per lei (oltre che per loro stessi, dato che la ragazza sarà costretta a lasciare la Francia... e i loro soprammobili). Si tratta in effetti di una proposta presentata in termini abbastanza curiosi: "Prestigiosa coppia di Manhattan, New York, cerca con urgenza una istitutrice francese per la sua unica figlia. Sono richieste buone referenze, ovviamente una buona educazione e, importante e indispensabile, la capacità di mentire (sia in inglese che in francese)". L'offerta è strana ma ancor più curiosa è la lettera in cui la famiglia, esaminate le referenze di Mademoiselle Chignon, le assegna l'incarico allegando un biglietto per la nave (linea transatlantica Southampton-New York) e precisando il particolare problema della figlia della famiglia, che si chiama Alice e ha una vera fissazione per il celebre personaggio di Alice nel paese delle meraviglie e di Attraverso lo specchio (personaggio di cui pare la copia vivente): la giovane istitutrice non dovrà darle corda in alcun modo riguardo ai due libri di Lewis Carroll o sarà automaticamente licenziata. Aggiungiamo alla storia, che sarebbe già intrigante così, il fatto che a bordo del transatlantico che la porta a New York la nostra eroina "disastratrice" conoscerà tra gli altri un simpatico belga di nome Baptiste Travagant (che si porta dietro un enorme uovo di un uccello africano ormai estinto) e un distinto editore di nome Peter Davies (che da bambino ispirò a Barrie il personaggio di Peter Pan). Mademoiselle Chignon si ritroverà assunta dai signori Welrush, una coppia abbastanza eccentrica cui si aggiunge Timothy Stilt, l'ancor più stravagante fratello della signora Welrush. Aggiungiamo alla storia anche l'imminente arrivo a New York della signora Alice Liddell, la simpatica ottantenne che da bambina ispirò a Lewis Carrol il personaggio di Alice (un imminente arrivo ovviamente da nascondere alla figlia dei signori Welrush). Ce n'è quanto basta per realizzare un romanzo dotato di un grande umorismo, che procede a ritmo sempre pimpante e ravvivato da qualche scena davvero esilarante. Il bello è che pur trattandosi di un libro letteralmente traboccante di riferimenti letterari, risulta divertentissimo da leggere sia per lettori maturi che per quelli di età più verdi, che magari potrebbero cogliere l'occasione per scoprire Lewis Carroll e (perché no?) appassionarsi all'opera di uno degli scrittori inglesi più interessanti di fine Ottocento.

Diego Arboleda - Raùl Sagospe, Vietato leggere Lewis Carroll, Roma, Lapis Edizioni, 2015; pp. 205


mercoledì 14 ottobre 2020

SCOPRENDO IL MONDO... A PIEDI

Sì, in effetti un libro come questo risulterà “strano” per la maggior parte dei lettori, soprattutto dei lettori giovani o giovanissimi i quali, stando a recenti indagini statistiche, fanno sempre meno attività fisica. Si tratta di un libro scritto da un “camminatore” d’eccezione, Paolo Rumiz, classe 1947, giornalista de “La Repubblica” e de “Il Piccolo”: è una sorta di diario di bordo del viaggio a piedi da Trieste a Promontore, sulla punta all’estremo Sud della penisola dell’Istria. A piedi è scansionato in sette capitoli per i relativi sette giorni di viaggio percorsi da Rumiz quasi rigorosamente a piedi, tranne un tratto iniziale in autobus. È un viaggio in solitario e aperto ad imprevisti molteplici, che forse costituiscono il vero centro d’interesse del viaggio stesso, che altrimenti consisterebbe, nell’accezione più tristemente diffusa al giorno d’oggi, nel recarsi da un posto all’altro nel modo più asettico ed indolore possibile. Al contrario A piedi dimostra con grande dinamismo ed indubbia facilità che, anche nel terzo millennio, il succo del viaggio consiste nel conoscere gente nuova, nel vivere avventure (talvolta anche a correre pericoli), nel godersi la fatica di andare da un posto all’altro avendo il tempo di guardare cosa c’è ai bordi della strada, che potrebbe essere un sentiero in mezzo al bosco o attraverso un campo incolto. Camminando a piedi, precisa spesso Rumiz, è necessario portarsi nello zaino una quantità adeguata di acqua, the o succo di frutta, perché camminando d’estate si suda molto, è consigliabile indossare un paio di scarpe ben “rodate”, in modo da preservare i piedi, che sono lo strumento primario per compiere il viaggio, è bene portarsi dietro il siero antivipera in caso di incontri indesiderati ed anche avere un numero adeguato di aneddoti da ricordare, dato che chi cammina da solo finirà immancabilmente per parlare con se stesso. E da Trieste a Promontore, passando per Gracischie, Montona, Antignana, Canfanaro, Valle e Fasana, di storie varie, attrattive naturali e storico-artistiche ne scopriremo più d’una seguendo il buon Rumiz: squarci sulla guerra dell’ex Jugoslavia, i confini degli stati da attraversare, gli animali selvatici delle zone circostanti, l’orientamento con le stelle, le birre dei viaggi dei tempi che furono ed infine persone, cibi, bevande e usanze dei paesi dove sostare da una tappa all’altra, che molte sorprese le riservano sempre. Assolutamente da provare e (perché no?) magari da mettere in pratica. Corredano il tutto le illustrazioni di Alessandro Baronciani. 

Paolo Rumiz, A piedi, Milano, Feltrinelli, 2013; pp. 125 


OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...