Gli sceneggiatori Francesco Artibani e Fausto Vitaliano con il disegnatore
Claudio Sciarrone hanno elaborato una graphic
novel di afflato distopico che tratteggia un quadro sconfortante del futuro
prossimo e venturo che ci attende in agguato dietro l’ennesimo desiderio di
acquistare un oggetto (necessario o assolutamente inutile) che immancabilmente
sboccerà nella nostra testa. Già, perché il mondo futuro descritto in Technoldogy è una versione esasperata
del presente in cui viviamo adesso, un mondo basato sul consumismo, un pianeta
abitato da consumatori che esprimono la funzione sociale di acquistare oggetti
prodotti da industrie e distribuiti spesso direttamente a casa (basti pensare
al successo internazionale di Amazon). Certo, questo modello produttivo
comporta delle conseguenze: la prima, di natura individuale, è una spirale
infinita di acquisti che non assicurano mai la soddisfazione ma sono sostituiti
sempre da una nuova necessità del consumatore, la seconda, di natura
ambientale, è che necessariamente un sacco di oggetti sono destinati a
diventare rifiuti in un tempo sempre più breve e diventeranno un problema
sempre più ingombrante da gestire. Nel futuro immaginato in questa graphic novel gli oggetti dismessi sono
soprattutto tecnologici e finiscono il loro ciclo di utilizzo in una discarica di
dispositivi elettronici di varia tipologia chiamata, appunto, Tecnoldogy. Gli
autori del libro si immaginano che gli strumenti in questione – i telefoni a
tastiera, i fax, le telecamere, i vecchi cellulari e i generatori, ovviamente,
che servono a tenere attivi i compagni di sventura – siano dotati di
personalità e passino il tempo in attesa che qualche umano decida di “adottarli”
e di dare loro una seconda possibilità di utilizzo. Tale ambiente viene un po’
sconvolto dal sorprendente arrivo di Han-Sen 4 X-12, uno smartphone di ultima
generazione che, in effetti, non dovrebbe finire in una discarica ma che sembra
aver compreso che tale eventualità è stata causata dal lancio sul mercato di un
fantomatico dispositivo denominato X-Doom, di cui in rete si parla come di un
potenziale Grande Fratello che potrebbe controllare qualunque oggetto
elettronico del pianeta. L’SOS lanciato da Technoldogy sarà ascoltato dal più
scalcinato dei rider di City One, la città perfetta dove tutti gli abitanti
stanno in casa a ordinare prodotti che saranno loro recapitati a domicilio.
Riuscirà il protagonista, che risponde al nome di Andy, a fare la cosa giusta
per l’umanità e per lo sfortunato pianeta in cui gli è toccato di vivere?
Forse, e magari gli darà una mano una ragazza che sta cercando di fare carriera
senza troppa fortuna… Da tale situazione si sviluppa una scoppiettante
avventura distopica e fantascientifica con un forte sottofondo di critica
sociale e l’immancabile sviluppo sentimentale che incombe dietro l’angolo. È Technoldogy, assolutamente da leggere
fino all’ultima vignetta, anche perché gli autori si sono divertiti a dilatare
il finale a sorpresa fino ai proverbiali titoli di coda…
F. Artibani-F. Vitaliano-C.
Sciarrone, Technoldogy, Milano,
Feltrinelli, 2023; pp. 128