Questo volume
costituisce l’incontro tra uno degli scrittori più sperimentali della
letteratura italiana del Novecento, Italo Calvino (1923-1985), e il più celebre
degli autori di poemi cavallereschi tra Quattrocento e Cinquecento, Ludovico
Ariosto. Il motivo di questo strano incontro è prima di tutto la predilezione
dimostrata da Calvino per l’Orlando
Furioso, che l’autore della trilogia de I nostri antenati, da sempre considera il suo poema, uno dei suoi libri d’elezione. Il problema è che spesso
il capolavoro ariostesco è considerato dai potenziali lettori un libro
difficile da leggere, come d’altra parte la maggioranza dei classici più
antichi della letteratura italiana: l’Orlando
Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino è il tentativo di
rendere meno impegnativo e più immediato l’incontro di un lettore con il poema
ariostesco, che ha molteplici dinamiche da considerare, tra le quali una
tradizione assai stratificata (e articolata tra più nazioni), molteplici
intrecci di personaggi e di avventure ed infine un linguaggio poetico
mirabilmente codificato in ottava rima. Così, dato che la strada dei riassunti
scolastici non si è mai rivelata funzionale al godimento di un poema come il Furioso, Calvino ha adottato una
strategia ibrida, individuando ventidue episodi fondamentali del libro dell’Ariosto
e quindi proponendone le ottave più memorabili intervallate da inserti in prosa
in cui sintetizza, contrappunta e chiarisce per noi lettori le parti più ardue
dell’episodio narrato. Sembrerà strano, ma il tentativo di Calvino funziona, in
quanto l’autore di Marcovaldo non
vuole sostituire il testo di Ariosto ma proporne una guida alla lettura,
offrendoci così una serie di itinerari “facilitati” e dotati di commenti che ne
facilitano la fruizione e la comprensione. Ovviamente si perde un po’ il senso
riposto del capolavoro ariostesco, quell’entrelacement
che conduce il lettore lungo un continuo zigzagare tra mille avventure che
arrivano ogni volta al punto culminante per passare a qualcos’altro (e così
via), ma cattura decisamente lo spirito del Furioso e può costituire un buon viatico per la lettura diretta
dell’opera (che forse era proprio il fine ultimo che Calvino si era fissato).
Assolutamente da provare.
Italo Calvino, Orlando Furioso di Ludovico
Ariosto raccontato da Italo Calvino, Torino, Einaudi, 1970; pp 286