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mercoledì 22 dicembre 2021

IL MIO AMICO GENIALE: GARANTISCE GARY PAULSEN

È stato indubbiamente uno dei più prolifici scrittori di narrativa avventurosa per ragazzi lo statunitense Gary Paulsen (1939-2021), autore di oltre duecento libri tradotti in tutto il mondo, comprese piccole meraviglie come Nelle terre selvagge e John Della Notte. In questo romanzo breve Paulsen  si cimenta con una storia di formazione a tinte decisamente comiche, a tratti davvero esilarante, e dal sapore vagamente autobiografico, come si evince dalla chiusa. I due protagonisti sono quelli che si potrebbero definire “amici per forza”, dato che sono in assoluto i due studenti più sfigati della Washington Junior High School di Peat, nel Minnesota, ovvero la voce narrante della storia e il suo amico Harold, diversissimi per estrazione sociale, per capacità scolastiche e per carattere, e forse anche per questo una coppia davvero ben assortita. In particolare il geniale amico del narratore sembra un perfetto nerd, si veste come un contabile trentenne ed è uno scienziato in erba in grado di appassionarsi a qualunque mistero della natura. Le tragicomiche disavventure dei nostri eroi prendono avvio con la disastrosa scoperta da parte di Harold dei benefici effetti dell’elettricità, scoperta che prelude ad un vero e proprio cataclisma che si verifica nel bel mezzo della lezione di scienze. Poi si continua con una sequenza strepitosa di scoperte pseudoscientifiche in un crescendo di divertimento: il primato del cervello sui muscoli, i rapporti interpersonali,  la gravità (grazie a un paio di vecchi sci), l’amicizia, la pesca e la natura della ricchezza. Le avventure sono improbabili e finiscono praticamente tutte in un disastro, d’altra parte Il mio amico geniale dimostra che l’adolescenza non è assolutamente una passeggiata, soprattutto per ragazzi come i due protagonisti, che sono senza ombra di dubbio i due studenti più impopolari e destinati al fallimento della loro scuola. Tra parentesi tutti i capitoli sono anticipati da un aforisma del buon Harold che prelude all’immancabile sviluppo negativo, sprazzi di verità assoluta come quello dedicato alla pesca con il verme: “I pesci non sanno niente, mai niente, assolutamente niente, niente di niente. Per questo è così difficile pescarli”. Il tutto passando attraverso i più classici miti adolescenziali come il sogno dell’irraggiungibile Julie Hansen, la ragazza indiscutibilmente più carina della scuola, oppure l’incubo del terribile Dick Chimmer, il nerboruto bullo della Washington Junior High School, che sembra esistere più che altro per tormentare i due protagonisti. Assolutamente da provare.

Gary Paulsen, Il mio amico geniale, Padova, Camelozampa, 2021; pp.126

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