domenica 20 febbraio 2022

FUGEES FOOTBALL CLUB: TRA PALLONE E INTEGRAZIONE

Un desolato campetto di calcio nei pressi di una piccola frazione del comune di Bellino, in Puglia, è il luogo d’incontro di due variopinti gruppi di ragazzi che vogliono giocare a pallone: il primo, capitanato dal quattordicenne Paolo, è del posto e sogna di riscattare l’umiliante 1-6 con cui è uscito alla partita d’esordio un anno prima dal torneo di San Gregorio, il patrono locale; l’altro, guidato da Imed, è una compagine di giovanissimi rifugiati del vicino centro d’accoglienza che assembla ragazzi arrivati dall’Africa in cerca di un futuro migliore. Quello sgangherato campetto da cui si accede da un buco nella rete di recinzione diventa prima il teatro dell’inevitabile sfida per chi si conquisterà il diritto di allenarsi lì dentro, e poi uno spazio di integrazione tra i ragazzi italiani e i coetanei africani, tutti uniti dal comune desiderio di vincere il torneo di San Gregorio, anche se le cose all’inizio sembrano parecchio difficili, in particolare per l’ostinazione di Paolo e di Imed, entrambi attaccanti di razza, di non passarsi mai la palla tra loro. Poi, tutte le tessere del complicato puzzle sembrano mettersi a posto con l’arrivo del nonno di Paolo in veste di allenatore e soprattutto di educatore, dato che lui crede fermamente nell’integrazione avendo conosciuto il razzismo sulla propria pelle da giovane, quando è emigrato in Belgio per lavorare in miniera. Con l’arrivo di una pallavolista che è anche bravissima in porta, la scoperta della vocazione da trainer di Luigino, già disastroso come portiere titolare, il sogno di vincere il torneo sembra davvero a portata di mano per la nuova squadra, che il nonno di Paolo ha felicemente battezzato Fugees Football Club. Il problema è che Imed potrebbe partire da un momento all’altro per raggiungere la sorella in Svezia, la sua unica parente sopravvissuta alla tragedia che lo ha privato della sua famiglia, ma, al momento opportuno, quando tutto sembrerà andare in frantumi alla vigilia della partita decisiva, sarà proprio Paolo a lasciarsi alle spalle i pregiudizi razziali del padre per fare la cosa giusta a favore del compagno rifugiato. È questa la storia – semplice, coinvolgente e narrata a buon ritmo – al centro di Fugees Football Club, un romanzo di narrativa per ragazzi a sfondo sportivo scritto a quattro mani da Igor De Amicis, commissario di polizia penitenziaria e scrittore per vocazione, e Paola Luciani, insegnante di sostegno alla primaria e ormai da anni firma di primo piano della letteratura per l’adolescenza e dintorni. I due autori sono stati davvero efficaci nel creare una dinamica alchimia tra il sogno più gettonato dai ragazzini di oggi, ovvero sfondare nel patinato mondo del pallone, e l’obiettivo sociale forse più giusto ma meno condiviso delle nazioni sviluppate del mondo contemporaneo: superare i pregiudizi nei confronti di immigrati e rifugiati che lasciano o fuggono dai luoghi in cui sono nati in cerca di un futuro o soltanto per sopravvivere. Questa piccola storia di sport rema in tal senso e lancia ai lettori un bel messaggio sull’importanza dell’integrazione e del superamento delle ingiustizie che da sempre dividono il pianeta tra stati che hanno tutto e altri, molto più numerosi, purtroppo, che non hanno niente. Da provare.

Igor De Amicis-Paola Luciani, Fugees Football Club, Torino, Einaudi, 2019; pp. 157

sabato 19 febbraio 2022

LA PIRAMIDE DI BABEL: UN GIALLO TRA SOCIAL E BANCHI DI SCUOLA

Autore di racconti e romanzi noir, Alessandro Bertelli con La piramide di Babel ha realizzato un originale esempio di giallo d’ambientazione scolastica, dato che a tutti gli effetti questo romanzo breve racconta una storia basata sulla scomparsa della professoressa Belotti, la classica (tremenda) docente di Matematica e del rapporto che in questa situazione si crea con una delle sue vittime preferite, Federico Villani, uno studente che con l’algebra e i piani cartesiani proprio non riesce ad andare d’accordo. Per il buon Federico tutto comincia con la classica giornata nera dove, in ossequio alla celebre Legge di Murphy, «se qualcosa può andare storto, lo farà»: in effetti il quattro rimediato nella verifica di algebra dal protagonista provoca l’immancabile punizione di marca tecnologica da parte della di lui madre, consistente nella requisizione di ipad e smartphone con aggiunta di divieto di uscite con gli amici, compresa la mitica festa di Mattia di sabato prossimo. Federico riesce comunque ad aggirare la ‘pena’ cercando di contattare gli amici via social col computer (incustodito) del padre ed è allora che riceve una strana richiesta di amicizia dal misterioso Babel, a cui sul momento non dà neanche troppa importanza… A nulla servono gli sforzi del ragazzo per farsi interrogare dalla terribile Belotti per migliorare la situazione, anzi, tra i due nasce un diverbio che spedisce Federico direttamente davanti al preside… Da qui la storia si fa strana per l’inspiegabile scomparsa della professoressa, che sconcerta la propria famiglia e la scuola sparendo letteralmente nel nulla: proprio Federico riceverà dall’imperscrutabile Babel la notizia che la docente è finita in una non meglio specificata piramide e, subito dopo, le credenziali per collegarsi con lei tramite il programma ScreamDream. Peccato che ScreamDream sia una leggenda metropolitana… E in ogni caso Federico è atteso da una missione apparentemente impossibile: imparare a comunicare con la sua nemica dichiarata. Riuscirà a fare la cosa giusta e rimettere a posto le cose? Dovremo scoprirlo in uno sviluppo ricco di colpi di scena e di punti interrogativi, ovviamente.  Ne viene fuori una bella storia che, nonostante l’effettiva brevità, tratteggia un bello spaccato di una scuola superiore dei nostri giorni allestendo una variegata galleria di personaggi: l’amico che sparisce davanti alle prime difficoltà, l’immancabile primo della classe, la ragazza bella e irraggiungibile, e un pugno di adulti (genitori e prof) con cui l’adolescente protagonista non riesce a comunicare per davvero. È La piramide di Babel, e il consiglio è di gustarsi questo breve romanzo giallo centellinandolo pagina per pagina…

Alessandro Berselli, La piramide di Babel, Torino, Loescher, 2015; pp. 112

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...