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martedì 16 novembre 2021

IL FIGLIO DEL CIMITERO

Il britannico Neil Gaiman, classe 1960, scrittore, giornalista, sceneggiatore televisivo e radiofonico, si conferma talentuoso autore di narrativa per ragazzi anche con la sua ultima (e già pluripremiata) fatica, Il figlio del cimitero, che condivide l’atmosfera dark del notevole Coraline. Il protagonista della storia si chiama Bod, ed è apparentemente un ragazzo normale, come tutti, che comincia la mattina con la buona colazione che l’amorevole Signora Owens suole preparargli, quindi va a scuola per imparare, ascoltando le interessanti lezioni del suo maestro Silas, per poi rilassarsi nel pomeriggio giocando con Liza, la sua compagna di giochi preferita. Il problema è che, in ossequio al titolo, Bod vive nell’ombrosa cornice di un cimitero, Liza è una strega bambina sepolta in terra sconsacrata, Silas è un fantasma o comunque una presenza inquietante, e la Signora Owens da almeno due secoli ha smesso di respirare per sempre. Il fatto è che quando Bod era un bambino in fasce nella sua casa si è consumato il brutale massacro della sua famiglia, ma lui inconsapevolmente è riuscito a gattonare fino al cimitero sulla collina vicina, dove è stato accolto ed accudito dai morti, che hanno deciso di adottarlo per difenderlo dall’assassino che continua a cercarlo ancora oggi. Da quel momento quel piccolo orfano è diventato Nobody, Bod per gli amici, e ha continuato a vivere al sicuro in mezzo alle tombe, riuscendo a comunicare con gli spiriti dei defunti, sempre al sicuro dietro al cancello del cimitero. Purtroppo Bod è vivo, sta crescendo e comincia ad avvertire l’irresistibile richiamo di quel che si trova dietro quel cancello, dove potrebbe attenderlo l’amicizia con ragazzi ‘normali’ ma anche quello stesso coltello che lo ha privato della famiglia d’origine tanti anni fa. Un romanzo davvero avvincente, felicemente sospeso tra fantasy e horror, in grado di tenere il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina, di emozionarlo a più riprese, di intrigarlo grazie a un irresistibile humour nero e di inquietarlo semplicemente alludendo, col fascino del non detto. Nonostante il suo titolo ombroso, Il figlio del cimitero non ha bisogno di stupire con effetti truculenti, ma ci conquista pagina dopo pagina semplicemente evocando l'orrore con maestria sopraffina. Da non perdere. 

Neil Gaiman, Il figlio del cimitero, Milano, Mondadori, 2010; pp. 344


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