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venerdì 11 dicembre 2020

L'ULTIMA CACCIA: L'ENNESIMO GIOIELLO DI LANSDALE

La storia che racconta L’ultima caccia parte nel 1933, nel periodo più cupo della Grande Depressione, e la scopriamo attraverso gli occhi di un quindicenne, Richard Dale, che vive con la sua famiglia in una casa persa in mezzo ai boschi del Texas rurale, ama leggere qualunque cosa e, anche se non ne è pienamente cosciente, sogna di fare lo scrittore. L’avventura che segna la fine della sua adolescenza arriva mentre il padre è fuori per affari e la madre è ormai alla fine di una gravidanza: nell’appezzamento che la famiglia di Richard coltiva con grande fatica per tirare avanti con i prodotti della terra in questo momento così difficile arriva un animale quasi leggendario, il vecchio Satana, un cinghiale che fa parlare di sé da anni e sempre in termini fortemente negativi. C’è chi dice che in questa bestia selvaggia ed astutissima alberghi lo spirito di uno sciamano indiano, se non addirittura il diavolo stesso: Richard all’inizio cerca di limitare i danni al campo coltivato dalla famiglia, ma non può tirarsi indietro quando il perfido cinghiale infierisce sul suo fedele cane arrivando anche a minacciare la madre e il fratellino in arrivo. Essendo l’unico uomo di casa disponibile, il ragazzo non può sfuggire alle sue responsabilità e decide di dare la caccia all’infernale cinghiale, rischiando di rimetterci la pelle. L’esperienza, neanche a dirlo, cambierà la sua vita per sempre… Una gran bella storia, per la quale Lansdale ha preso spunto dalle notizie della sua famiglia, che era appunto originaria del Texas (anche suo padre, peraltro, occasionalmente faceva il lottatore). Lo scenario storico della Grande Depressione ricorre anche in altri romanzi di Lansdale come In fondo alla palude (che da L’ultima caccia riprende anche alcuni personaggi che all’autore piacevano troppo), Tramonto e polvere, Cielo di sabbia e Acqua buia. L’ultima caccia è un romanzo di formazione che, a prescindere dall’adrenalina dell’avventura centrale, cattura per la particolarità dell’ambientazione nel mezzo della natura e in un tempo difficile, dove comunque il giovane protagonista riuscirà a vivere una sorta di iniziazione alla vita adulta che al tempo stesso gli farà trovare il suo particolare posto nel mondo, che ha a che fare (neanche a dirlo) con l’arte di raccontare storie. Davvero un piccolo gioiello.

Joe Lansdale, L’ultima caccia, Torino, Einaudi, 2018; pp. 121


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