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giovedì 9 gennaio 2025

IL DIAVOLO NELLA BOTTIGLIA, UN GIOIELLO DELLA NARRATIVA BREVE DI STEVENSON

L’autore del racconto lungo Il diavolo nella bottiglia, qui proposto in un’edizione con testo originale a fronte, è una certezza della narrativa del calibro di Robert Louis Stevenson, il grande scrittore originario di Edinburgo che andò a terminare ancora giovane la sua vita nelle isole Samoa, dove fu soprannominato dagli indigeni Tusitala, un termine che nella loro lingua suona come “narratore di storie”. Fu proprio nei mari del Sud che lo scrittore scozzese, già divenuto celebre grazie a capolavori come L’isola del tesoro e Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde, consolidò la sua fama con nuovi lavori, alcuni di sapore ‘coloniale’, come Gli intrattenimenti delle notti sull’isola, la raccolta che contiene appunto Il diavolo nella bottiglia. Nonostante la trama sia caratterizzata da una solida ambientazione realistica alle Hawaii (rievocate con numerosi riferimenti), in realtà si tratta della rielaborazione di una storia la cui genesi risale a decenni prima nell’Europa centrale. L’incipit cattura l’attenzione fin dalla prima pagina tratteggiando il protagonista, un marinaio hawaiano che l’autore chiama Keawe per tacerne la vera anagrafe, trattandosi a suo dire di persona vivente che altrimenti potrebbe essere riconosciuta. Keawe sta passeggiando per le strade di una collina di San Francisco ed è intrigato dalle belle abitazioni che vede intorno a sé ma è catturato soprattutto da una casa più piccola delle altre ma decisamente splendida e dotata di finestre talmente trasparenti da consentire di vederne distintamente gli interni. In una in particolare Keawe distingue un vecchio che lo sto guardando, ed entrambi si osservano come se si invidiassero reciprocamente. L’anziano invita Keawe ad entrare e presto tra i due nasce un’inquietante conversazione sulla fortuna dell’ospite, che sarebbe dovuta a una strana bottiglia panciuta col collo allungato: conterrebbe un piccolo diavolo in grado di realizzare qualunque desiderio di chi la possiede, che non può separarsene se non per una somma di denaro in contanti inferiore a quanto l’ha pagata. E il possessore dovrebbe darsi da fare a trovare un compratore prima di morire, perché altrimenti la sua anima immortale è destinata a bruciare per l’eternità nelle fiamme dell’Inferno. Keawe è combattuto se usare i cinquanta dollari che ha in tasca per cambiare la propria vita, ma ben presto realizza che in teoria non dovrebbe essere così difficile trovare un acquirente per l’apparente felicità… Da siffatto presupposto si sviluppa un articolato intreccio di amore, fortuna e destino in grado di incatenare il lettore alle vicissitudini del protagonista fino all’ultima sorpresa di una storia dal finale annunciato.

Robert Louis Stevenson, Il diavolo nella bottiglia, Milano, La Vita Felice, 2021; pp. 125

mercoledì 19 ottobre 2022

STEVENSON, UNA MAPPA E... QUINDICI UOMINI SULLA CASSA DEL MORTO!

Nonostante L’isola del tesoro sia stato spesso apparentato alla narrativa per ragazzi tout court, il romanzo di Robert Louis Stevenson (1858-94) regge da vero classico qual è alla prova del tempo grazie agli ottimi ingredienti miscelati nell’impeccabile ricetta letteraria: un protagonista sveglio ed adolescente come Jim Hawkins, un ambiguo villain del calibro di Long John Silver, una vera goletta settecentesca come la Hispaniola, un pugno di vecchi bucanieri, un'autentica mappa del demoniaco capitano Flint, una misteriosa isola del tesoro da trovare (e magari dove perdersi). Dal futuro autore de Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde un grande classico che, parafrasando Calvino, non finisce mai di dire quel che ha da dire, intrigante per lettori di tutte le età, fruibile a svariati livelli ma, dato che Stevenson lo dedicò al figliastro Lloyd Osbourne nel 1882, vale indicarne il taglio pedagogico: una caccia al tesoro che equivale, per il giovane protagonista, ad un itinerario d’ingresso nella maturità, alla scoperta della spietatezza che domina incontrastata i rapporti umani nel mondo, spesso regolati da un’etica di marca economica. Eppure è con gioia e trepidazione che il giovane Hawkins parte alla volta del tesoro nascosto in un’isola dei mari del Sud “su una goletta, con un nostromo che avrebbe suonato il fischietto, e marinai dal codino incatramato che avrebbero cantato: sul mare, verso un’isola sconosciuta, alla ricerca di tesori nascosti!”. L’isola del tesoro prende avvio quando Jim trova nel baule di Billy Bones, vecchio lupo di mare morto ammazzato nella sua locanda, l’Admiral Benbow, una mappa per una fantomatica isola del tesoro e la consegna al dottor Livesey ed all’aristocratico Trelawney, che in breve organizzano la spedizione di ricerca. Il richiamo dell’oro di John Flint, pirata d’inaudita ferocia, dividerà immediatamente l’equipaggio approdato alla malsana isola tropicale: da una parte Jim, Trelawney, Livesey, il capitano Smollett e pochi altri buoni, dall’altra il resto della ciurma, un tempo agli ordini di Flint in persona, capeggiati dal suadente Long John Silver che, nonostante abbia una gamba di legno, si rivelerà il più furbo e spietato di tutti. Alla fine, con non poche difficoltà e grazie all’aiuto dello strano Ben Gunn (ex bucaniere abbandonato nell’isola tre anni prima), i buoni avranno la meglio, ma Jim Hawkins resterà turbato per sempre dal tributo di sangue gravante sullo straordinario tesoro. Indicato dai nove anni in poi, come suggeriscono i curatori dell'edizione Einaudi, che è l'età più adatta per perdersi in questa straordinaria avventura di crescita con occhi (empatici) da adolescente, ancor più godibile in un'edizione illustrata come questa. In realtà il classico stevensoniano regge a meraviglia all'usura del tempo, dunque ne consigliamo vivamente la scoperta (o la riscoperta) anche ai lettori più maturi, anche a chi l'ha letto in tempi più verdi: una vera garanzia per tornare all'adolescenza con un biglietto di andata e ritorno... 

Robert Louis Stevenson, L’isola del tesoro, Torino, Einaudi, 2010; pp. 330

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...