Diciamo
subito che Dadieci è un romanzo per
ragazzi che coniuga sport, formazione e buoni sentimenti. L’autrice, Saschia
Masini, è fiorentina ed ha tratteggiato un’ambientazione decisamente
caratteristica per la storia, che presenta personaggi ben delineati e difficili
da dimenticare, oltre a un ritmo davvero pimpante che costringerà il lettore agli
straordinari per arrivare ai titoli di coda. Il protagonista è un tredicenne
con la passione del pallone che risponde al nome (piuttosto raro, in effetti)
di Ardito: neanche a dirlo, il suo sogno è quello di sfondare nel calcio e
finire su una figurina Panini ma purtroppo si trova bloccato da una perentoria
punizione affibbiatagli dai genitori paleontologi dopo un brutto guaio causato
alle vetrate scolastiche… Il povero Ardito dovrà astenersi da allenamenti e
partite fino al ritorno dei genitori da una spedizione di ricerca nell’America
Latina: l’unico modo per essere perdonato è una missione sulla carta
impossibile, dato che consiste nello scrivere un tema su un nonno e meritare un
“Dadieci”, la massima valutazione del Prof. Raimondo, docente di Italiano che
peraltro non ha mai assegnato un voto simile nella classe di Ardito. La
missione è doppiamente impossibile perché richiederebbe, per avere un minimo di
speranza di riuscita, un nonno mediamente interessante, mentre l’unico che
Ardito ha a disposizione, nonno Marzio, è bloccato da una vita su una
carrozzina o a letto, mangia con difficoltà e blatera frasi col contagocce e in apparenza prive di senso
compiuto. Un compito ingrato, insomma, complicato anche dal fatto che il
sostituto di Ardito nella squadra del Rapid Ripoli di Bagno a Ripoli, sembra
capace di non far avvertire ai compagni la sua assenza. Ma il nostro eroe,
spinto anche da sentimenti che non avrebbe creduto possibile provare, scoprirà
che nonno Marzio nasconde dentro di sé una storia molto più complessa di quanto
il nipote avrebbe mai potuto immaginare, da un’insospettabile passione
calcistica a un misterioso (e fantomatico) brillante che forse non è nemmeno
mai esistito. Risalendo la corrente del tempo all’incontrario va da sé che il
ragazzo troverà più del previsto e forse, oltre a un tema potenzialmente “Dadieci”,
anche qualcosa in grado di dare un senso alla sua vita, chissà… Il finale,
quando arriva, risulta sorprendente e forse anche un po' buonista ma è anche l’unico
possibile. Dadieci racconta una bella
storia di formazione arricchita da un sottofondo di realismo e di valori umani,
contrappuntata da un buon numero di siparietti divertenti e talvolta
irresistibili: il fil rouge costante,
neanche a dirlo, è il calcio, ma quello vero e sincero dei campi di provincia,
non quello all’insegna dell’apparenza a tutti i costi che al giorno d’oggi
regna sovrano in televisione. Assolutamente da provare e adatto a lettori di
tutte le età.
Saschia Masini, Dadieci, Casal Monferrato, Piemme, 2020; pp. 287
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