È
uno scrittore che a suo dire ha vissuto diverse vite (alcune anche piuttosto
avventurose) Maurizio Maggiani, nato nel 1951 in un paese della provincia di La
Spezia: maestro carcerario e di bambini non vedenti, aiuto regista, montatore,
fotografo, pubblicitario, impiegato e infine autore di romanzi. Tra i suoi
libri corre l’obbligo di ricordare almeno Il
coraggio del pettirosso (Premio Viareggio e Premio Campiello), La regina disadorna e Il viaggiatore notturno (Premio Strega).
La sua ultima fatica letteraria s’intitola L’ultima
estate coi dischi volanti, che è anche il suo primo romanzo per ragazzi. Si
tratta di una storia a tinte dichiaratamente autobiografiche, che attinge a
pieni neuroni dalle memorie dell’autore adolescente a Castelnuovo Magra, ovvero
il paese tra le Alpi Apuane e il mare dove Maggiani è nato ed ha passato i suoi
anni giovanili. Ed è proprio qui, in questo tipico luogo di provincia, ricco di
storie strane e improbabili che si raccontano a veglia tra amici davanti a un
focolare, che fin da bambino Maggiani ha scoperto la sua vena da narratore e
che è diventato scrittore, ascoltando racconti (alcuni abbastanza) assurdi
tramandati nella sua famiglia, come quello della gallina che viveva anche senza
cervello, giusto per ricordarne uno. In effetti l’autore si scopre narratore
quando si trova a vivere in prima persona un’avventura horror, trovandosi inseguito da un fantomatico mostro sul ciglio
del canale tornando a casa con l’oscurità, e poi la racconta in modo
apprezzabile. Si conferma tale tempo dopo quando entra nella locale Società dei
cacciatori di dischi volanti, un pugno di ragazzini che si ritrovano in una
scalcinata baracca in mezzo a un boschetto superstite di un progetto edilizio
di ampliamento del paese: l’autore diventa il trascrittore del libro mastro
delle imprese dell’associazione, durante le cui riunioni i componenti fumano
amarissime radici di sambuco e discutono dei libri del loro eroe, lo scrittore
e divulgatore Peter Kolosimo. Tutto cambia quando la compagnia entra in
contatto con la Patri e soprattutto con il padre di lei, professore ed esperto
escursionista, pronto a guidare la variegata truppa dei cacciatori di dischi
volanti in gita notturna al Monte Bruno, dove si dice che da secoli gli alieni
siano soliti discendere periodicamente per visitare il nostro pianeta. Per i
componenti dell’allegra brigata di ragazzini interessati agli alieni e dintorni
l’escursione è l’avventura più grande che hanno mai sperato di vivere e, come
spesso capita nella vita reale, è il preludio alla fine dell’adolescenza e
all’ingresso nell’età adulta, anche se all’autore restano comunque i ricordi
alla base di questo libro... L’ultima
estate coi dischi volanti è un accattivante romanzo di formazione per
ragazzi che riesce a catturare a meraviglia l’incertezza e la voglia di
scoprire l’ignoto che caratterizzava quel grande periodo di trasformazione
nazionale all’inizio degli anni Sessanta, quando tanti paesi di campagna come
Castelnuovo Magra cambiarono pelle entrando a timidi passi nell’Italia dei
tempi nostri. Assolutamente da scoprire.
Maurizio Maggiani, L’ultima estate coi dischi volanti,
Milano, Feltrinelli, 2024; pp. 203