Dopo
essersi costruito una solida reputazione come autore del genere giallo con la
(contagiosa) serie dedicata all’avvocato Guerrieri, Gianrico Carofiglio ha
cominciato ad esplorare con altrettanta fortuna la strada della saggistica e
della narrativa sia romanzesca che breve. Le
tre del mattino è un piccolo romanzo di formazione raccontato in prima
persona dalla prospettiva del giovane protagonista, Antonio, che frequenta il
liceo ed è un ragazzo dall’indole solitaria. La storia è preceduta da una
pagina in cui Antonio, cinquantunenne, afferma di aver compiuto l’età che aveva
il padre, ormai scomparso, all’epoca in cui i due hanno vissuto un momento
fondamentale del loro rapporto durante un viaggio a Marsiglia, nel 1983, quando
Antonio non aveva ancora compiuto diciotto anni. Da qui comincia un lungo flashback, che prende le mosse dalla
scoperta di una rara forma di epilessia di cui Antonio aveva cominciato a
soffrire forse all’età di sette anni e a causa della quale i genitori, separati
da tempo, si erano rivolti a un luminare di Marsiglia, il dottor Gastaut. Dopo
aver sottoposto il ragazzo a vari esami, lo specialista conforta i genitori sui
miglioramenti di Antonio e si accorda per rivedersi tra tre anni per verificare
l’andamento della sua patologia. A giugno del 1983 padre e figlio, che non
hanno mai stretto un rapporto veramente significativo tra loro, partono alla
volta di Marsiglia e il luminare transalpino attesta la guarigione di Antonio ma,
per avere la certezza della definitiva scomparsa della malattia, il ragazzo si
dovrà sottoporre a una veglia ininterrotta di due giorni e due notti: se il suo
fisico reggerà a un simile stress senza che la malattia riemerga, Antonio sarà
davvero guarito. Questa strana situazione di insonnia forzata sarà per i due l’occasione
per scoprire Marsiglia, incontrare persone, ascoltare le loro storie, scoprire
lati sconosciuti l’uno dell’altro e, soprattutto, conoscersi reciprocamente
davvero per la prima volta. Per Antonio in particolare, anche considerando che
sta per compiere la maggiore età, sarà un momento topico di passaggio all’età
adulta, che scopriremo per sommi capi nell’epilogo. Le tre del mattino è un bellissimo romanzo di formazione sul tema
forse più ricorrente della narrativa di Gianrico Carofiglio, ovvero il rapporto
tra padre e figlio. Come spesso succede in questo genere romanzesco, la
narrazione – Il giovane Holden docet – la narrazione si concentra su un
frammento esistenziale particolarmente significativo della crescita del giovane
protagonista. La storia, intassellata in un lungo flashback tra prefazione ed epilogo, cattura fin dalle prime righe
con la prosa asciutta ma intensa dello scrittore barese e costringe
(letteralmente) chi legge ad andare avanti una pagina dietro l’altra in
direzione dello struggente finale. È un gran bel libro, insomma, peraltro
dotato del merito aggiuntivo della concisione. Assolutamente da leggere.
Gianrico Carofiglio, Le tre del mattino, Torino, Einaudi,
2017; pp. 167