Il
sorprendente romanzo d’esordio della scrittrice americana Jacqueline Kelly
s’intitola L’evoluzione di Calpurnia
e racconta, rigorosamente in prima persona, un anno di vita dell’undicenne protagonista,
Calpurnia Tate, per i familiari Callie Vee, una ragazzina che vive in una
variegata famiglia composta, oltre che dai genitori, da un nonno e da sei
fratelli maschi, tre anagraficamente più grandi di lei e tre più piccoli. Siamo
in una fattoria del Texas nel lontano 1899 e Calpurnia non se la passa granché
bene essendo l’unica figlia femmina della famiglia, soprattutto perché i suoi
interessi sono piuttosto lontani da ciò che i suoi genitori e la società del
suo tempo si aspettano da lei, che sembrerebbe destinata a diventare bravissima
a gestire la casa, a cucinare e a cucire, per poi trovarsi un consorte ed
occuparsi della famiglia. Al contrario Calpurnia è attratta dalla natura che la
circonda, ha uno spiccato spirito di osservazione e una vera vocazione da
esploratrice: il primo ad accorgersene è il suo adorato fratello maggiore,
Harry, che le affida un taccuino tascabile rilegato in cuoio rosso esortandola
ad usarlo per registrare le sue osservazioni scientifiche, perché a suo
giudizio Calpurnia è un’autentica naturalista in erba. La giovanissima
protagonista neanche sa esattamente il significato della parola “naturalista”,
ma è ben decisa ad esserlo comunque per il resto della caldissima estate del
1899, annotando quel che vedrà nel suo taccuino e scoprendo ben presto, proprio
per il fatto di avere qualcosa su cui prendere appunti, di essere in grado di vedere particolari mai notati prima… Ma
dai primi dettagli nascono anche dubbi di ardua soluzione, come quando
Calpurnia si rende conto che nell’ambiente circostante vivono cavallette gialle
davvero molto più grandi delle cavallette verdi. Come mai? Appartengono forse a
specie diverse? Alla protagonista viene in mente che un certo Darwin ha scritto
un libro al riguardo, ma quando riesce a farsi portare nella biblioteca
pubblica più vicina una scorbutica bibliotecaria si rifiuta di farglielo
consultare con la scusa che si tratta di un testo poco adatto a una signorina.
Le cose cambiano quando finalmente Calpurnia trova il coraggio per chiedere
aiuto al nonno, scoprendo a sorpresa che da quando si è ritirato dagli affari
affidando l’impresa di famiglia al figlio è diventato un rigorosissimo naturalista,
infatti ha anche una copia del libro di Darwin, lo conosce in dettaglio ed è in
grado di spiegarlo alla curiosissima nipote, che ben presto realizza di non
aver praticato abbastanza il membro più interessante della famiglia. Il resto
del romanzo alterna avventure vissute dalla protagonista in solitaria a quelle
in coppia col dinamico nonno, tra esperimenti di distillazione di superalcolici
dalle noci pecan all’individuazione di nuove specie vegetali, entrambe amene
attività cui purtroppo si sovrappongono le insopportabili fatiche imposte alla
povera Calpurnia dalla madre, ben decisa a far debuttare la figlia in società,
a renderla una cuoca sopraffina ed un’infaticabile tessitrice di calzini. Il
succo della storia, neanche a dirlo, starà nello scoprire se la piccola
protagonista si farà fagocitare dal ruolo che tutti vogliono cucirle addosso o
riuscirà a far emergere la sua personalità e il suo sogno esistenziale: noi
lettori inizieremo a rendercene conto via via con una piccola citazione da L’origine delle specie di Charles
Darwin che fa da premessa ad ogni capitolo del libro. L’evoluzione di Calpurnia è ovviamente un romanzo di formazione e
al contempo di avventura nel senso più lato, e ne è protagonista una strepitosa
figura di adolescente che sembra un originale cocktail che miscela Tom Sawyer, Pippi Calzelunghe e l’evoluzionismo
darwiniano. Un esempio davvero coinvolgente di narrativa per ragazzi ad alto
tasso fosforico e capace di innescare riflessioni non banali sulle
discriminazioni di genere che fino a un passato non troppo remoto hanno
impedito al gentil sesso il sogno di una vita diversa. Assolutamente da non
perdere: si comincia a guardare il mondo dagli occhi di Calpurnia e non si può
evitare di passare gli ultimi mesi dell’ultimo anno dell’Ottocento in sua
compagnia per vedere cosa ha in serbo per lei il nuovo secolo…
Jacqueline Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Milano, Salani, 2011; pp. 287
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