Nella
lunga carriera dello scrittore britannico (ma di origini norvegesi) Roald Dahl
(1916-1990) senza dubbio uno titoli più iconici è Matilde, che è divenuto un classico della narrativa per ragazzi
accanto ad opere come La fabbrica di
cioccolato, Le streghe, Il GGG, tutti puntualmente traslati sul
grande schermo. La protagonista del romanzo si chiama Matilde ed è la figlia
minore dei signori Dalverme, che come genitori non sono proprio il massimo nei
confronti della bambina e in generale sono persone prive di interessi e senza
filtri morali di sorta: prima di tutto stravedono dichiaratamente per il
fratello maggiore Michele, il padre è un (disonestissimo) venditore di
automobili usate mentre la mamma una casalinga sfaccendata che passa i suoi
pomeriggi a giocare al bingo. E Matilde? Completamente abbandonata a se stessa
fin dalla più tenera età, ben presto scopre di riuscire a fare calcoli
elaborati a mente e impara a leggere a soli tre anni iniziando a sfogliare le
riviste di casa e l'unico libro presente tra le mura domestiche, una raccolta
di ricette culinarie. Curiosamente, pur essendo a tutti gli effetti una bambina
prodigio, i genitori di Matilde ne ignorano le qualità intellettuali che, anzi,
trovano fastidiosissime, anche perché sono letteralmente ossessionati dallo
schermo televisivo (che la piccola di casa invece ignora) e non hanno nessuna
intenzione di spendere soldi per acquistarle dei libri. E così Matilde decide
di prendere l'iniziativa recandosi da sola alla biblioteca pubblica più vicina, dove in
breve tempo legge tutti i libri per l'infanzia per poi seguire i consigli della
perplessa bibliotecaria e dedicarsi a romanzi più corposi, come quelli di
Charles Dickens. Nel frattempo emergono sempre più contrasti con i genitori,
chiusi perentoriamente dai grandi ma puntualmente vendicati dalla bambina, che
inizia a usare la sua intelligenza per punire la stupidità degli adulti di
casa. Le cose sembrano cambiare quando a cinque anni e mezzo Matilde comincia a
frequentare la scuola elementare lasciando esterrefatta con le sue capacità la
maestra Dolcemiele fin dal primo giorno. Purtroppo, anche se la giovane maestra
è perfettamente consapevole di essere davanti ad una bambina prodigio, la
perfida direttrice Spezzindue la pensa in modo diametralmente opposto su Matilde.
D’altra parte la donna non ha la vocazione dell’educatrice: ruvida e violenta,
non sopporta i suoi piccoli alunni e si diverte e chiuderli in un armadietto
pieno di chiodi che ha il minaccioso appellativo di Strozzatoio, a volte si
serve dei bambini per allenarsi al lancio del martello, altre ancora li tiene
sospesi da terra per le orecchie. A sorpresa davanti alle inaudite e
bestiali esplosioni di collera della tirannica direttrice Matilde si infuria
scoprendo di essere in possesso di inquietanti poteri telecinetici. Cercherà di
darle una mano la timida maestra Dolcemiele, che non riuscirà a evitare di
sfogarsi con la sua allieva speciale riguardo la sua triste storia personale.
Come andrà a finire? Riuscirà Matilde a dare il fatto suo alla tremenda
dirigente scolastica? E i suoi genitori finalmente inizieranno a capirla?
Matilde sarà capace di aiutare la sua dolcissima maestra? Interessanti
interrogativi che Roald Dahl scioglierà nel sorprendente finale. Matilde è un originale romanzo di formazione
per ragazzi su una bambina precoce e iperdotata che cerca di superare le
anguste limitazioni culturali della gretta famiglia d'origine che vorrebbe
semplicemente soffocare le qualità della piccola protagonista, troppo sveglia e
piena di domande per la limitatezza dei suoi genitori, troppo interessata ai
libri e alla cultura per gli orizzonti ristretti degli adulti di casa, che come
valori hanno il denaro, le sitcom televisive
e il bingo. In tralice il romanzo affronta una serie di tematiche con apparente
leggerezza: il superamento del background
svantaggiato in cui la piccola protagonista ha avuto la sfortuna di
crescere, il contrasto tra un insegnamento empatico e una scuola autoritaria, l’intelligenza
e la sensibilità opposte all’ottusità e alla prepotenza, lo scavalcamento degli
stereotipi di genere a cui Matilde rifiuta di adeguarsi. Un romanzo bellissimo
e molto divertente. Corredano
il volume le godibili illustrazioni di Quentin Blake.
Roald Dahl, Matilde, Firenze, Salani, 1998; pp. 223
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