Lei è
Saschia Masini da Firenze, classe 1983, ed ha al suo attivo un convincente esordio
come Dadieci, un romanzo di
formazione per ragazzi felicemente sospeso a metà tra il giallo e uno spaccato
di calcio giovanile. Dora per sette
è l’attesa prova seconda – che conferma la vocazione dell’autrice per i titoli “numerici”
– dove tutto finisce per andare per il verso giusto nonostante si tratti di un
libro piuttosto diverso dal precedente. Stavolta si tratta di un romanzo on the road che verte intorno alla
magica alchimia che si crea tra i membri di una famiglia numerosa in cui ogni
componente ha una personalità spiccata che talvolta innesca cortocircuiti
emotivi con qualche familiare: il collante è ovviamente la Dora del titolo, che
è la vecchia e scalcinata Fiat Panorama del 1986 su cui i coniugi Mennonna
hanno praticamente allevato i loro tre figli, diversissimi sia sotto il
versante anagrafico che caratteriale. I genitori in questione sono Nicola,
docente anticapitalista che da sempre sta tentando di elaborare un modello di
tassazione inversamente proporzionale all’età, e Karin, laureata in filosofia
ma progressivamente convertita a mamma multitasking
dopo i primi due figli, incompatibili in modo apparentemente irrimediabile:
già, perché il tredicenne Orlando, rugbista non agonistico e introspettivo,
pare geneticamente concepito per litigare con la sorella undicenne Amelia, “fogatissima”
promessa del salto ippico ad ostacoli e molto esuberante, infatti litigano
senza soluzione di continuità dalla mattina alla sera. L’unico punto d’incontro
tra i due è la sorellina Berenice, che ha poco più di due anni e che entrambi
adorano in modo incondizionato. Ad innescare la dinamica on the road della storia è una
telefonata da parte dell’allenatore di Amelia, l’odioso Riscettini detto Rich,
allo scopo di convocare in extremis
la ragazzina con la sua amata pony Lady Killer per gareggiare in una
prestigiosa competizione in programma a Catania di lì a pochi giorni: un problema
non da poco per i Mennonna, dato che risiedono a Milano e che la meta insulare
dista svariate centinaia di chilometri da percorrere con la vecchia Dora,
carica dei cinque più nonna Bruna e con tanto di trailer equino a traino.
Riusciranno ad arrivare in tempo utile per il concorso? Sopravvivranno alla
convivenza forzata nell’abitacolo di Dora con tutto quel che ne consegue?
Ovviamente lo scopriremo una pagina dopo l’altra in una sarabanda di sorprese,
incidenti di percorso e litigi in serie. E alla fine, ça va sans dire, magari Amelia potrebbe perfino imparare qualcosa
di nuovo sul senso della competizione fine a se stessa, chissà... Dora per sette è un romanzo per ragazzi
che riesce nella non facile impresa di condensare una famiglia che assortisce
personalità molto diverse dando dignità ad ogni componente del variegato gruppo
familiare con pony da competizione al seguito: con i Mennonna si sorride
(spesso), si viaggia, ci si stupisce, si torna alle origini (nell’approdo a Muro
Lucano) e talvolta ci si emoziona. Tra parentesi l’autrice sa esattamente di
cosa parla quando tratteggia lo spaccato competitivo del mondo dell’equitazione,
dato che ha passato l’adolescenza in sella a una cavalla che si chiamava
proprio Lady Killer. Assolutamente da provare.
Saschia Masini, Dora
per sette, Milano, Piemme, 2023; pp. 236
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