Rossano
Ercolini è un maestro elementare toscano assurto agli onori della cronaca nel
2013, quando il suo storico impegno come attivista ambientale è stato premiato
con il Goldman Award, che è considerato una sorta di Nobel alternativo per
l’ambiente. Come lui stesso ha raccontato nel libro autobiografico Non bruciamo il futuro, nell’ambito del
viaggio americano per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento Ercolini ha
anche avuto l’onore di incontrare Barack Obama, al tempo presidente degli Stati
Uniti, e di parlare con lui dell’emergenza ambientale. Insomma, da allora il
maestro e attivista di Capannori è diventato un testimonial ambientale di
caratura internazionale ed è stato chiamato a partecipare a centinaia di eventi
pubblici. In Rifiuti Zero l’autore,
presidente del Centro di Ricerca Rifiuti Zero e dell’associazione
Zero Waste Europe, ha messo su carta quello che ha imparato in materia di
gestione dei rifiuti dopo oltre trent’anni di infaticabile lotta contro gli
inceneritori, che non sono la soluzione a un problema che in molte regioni di
Italia appare senza via d’uscita, ma un modo per alimentare un circolo vizioso
a base di inquinamento e patologie in serie. La risposta è invece il movimento Rifiuti
Zero, uno sforzo sociale che parte dal basso e a cui in Italia hanno già aderito
centinaia di comuni che hanno deciso di non servirsi più di inceneritori e
discariche, cancellandone il relativo inquinamento e smettendo di alimentare l'incessante deriva di microplastiche verso il mare. Non si tratta di un sogno impossibile
ma di un modello rigoroso in dieci passi, che parte dalla presa di
consapevolezza che il sacco nero che nasconde i rifiuti va aperto e guardato
con gli occhi dei bambini, iniziando a diversificare tutto ciò che vi è stato
buttato dentro per far partire la raccolta differenziata, il primo passo per
separare le varie materie prime mischiate insieme senza una logica. Il secondo
passo è la raccolta porta a porta integrata con isole o stazioni ecologiche. Il
terzo passo è il compostaggio, per produrre concime in modo naturale dall’umido.
Il quarto passo è il riciclo. Il quinto passo è il riuso e la riparazione degli
oggetti usati, che così avranno una seconda vita davanti. Il sesto passo è l’applicazione
di una tariffazione puntuale, per premiare chi spreca meno. Il settimo passo
consiste nel prevenire e ridurre i rifiuti. L’ottavo passo è lo studio del
rifiuto urbano residuo, per capire come ridurlo al minimo. Il nono passo è la
riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili. Il decimo e ultimo
passo è la discarica transitoria. Rifiuti
Zero si conclude con la speranza ad approssimare sempre più verso lo zero
effettivo la produzione di rifiuti, per riprenderci un pianeta in cui siamo stati capaci di generare un continente galleggiante di
materiali plastici nel Pacifico. E il bello è che, come afferma Ercolini, ognuno nel suo piccolo può fare la differenza, perché mai come ora il
nostro futuro passa per le nostre mani…
Rossano Ercolini, Rifiuti Zero, Milano, Baldini & Castoldi, 2018; pp. 222
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