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lunedì 19 maggio 2025

LANSDALE, LA GRANDE DEPRESSIONE, HUCKBERRY FINN E... ACQUA BUIA

Secondo Ernest Hemingway «tutta la letteratura americana moderna discende da un libro di Mark Twain intitolato Huckleberry Finn» e, sebbene si tratti di un romanzo per ragazzi pubblicato nel lontano 1884, l’affermazione mantiene intatta la sua forza anche oggi, soprattutto grazie ad Acqua buia, l’ultima prova narrativa di Joe R. Lansdale, classe 1951, considerato tra i più importanti autori americani contemporanei. Scrittore prolifico e maestro dei generi – noir, horror, western – Lansdale ha firmato opere come In fondo alla palude, Tramonto e polvere, La sottile linea scura e la fortunata serie poliziesca con gli irregolari Hap & Leonard. Come nel recente Cielo di sabbia, anche in Acqua buia l’autore ci riporta nell’America rurale della Grande Depressione, in un angolo dimenticato del Texas orientale, sulle rive fangose del fiume Sabine, dove vive la giovane protagonista Sue Ellen. Costretta a sopportare un padre alcolizzato, violento e moralmente ambiguo, la ragazza si trova coinvolta in una vicenda che ha inizio con il riaffiorare dal fiume del cadavere di Mary Lynn, la ragazza più bella della zona, morta a soli sedici anni con un sogno infranto: diventare attrice a Hollywood. Alla polizia non interessa fare giustizia, e nemmeno al padre della vittima, rimasto solo dopo il suicidio della moglie e l’uccisione del figlio, ex rapinatore di banche. Ma a Sue Ellen importa, così come ai suoi amici Terry (forse omosessuale) e Jinx, ragazzina afroamericana dalla lingua tagliente: insieme decidono di portare le ceneri di Mary Lynn a Hollywood, come ultimo gesto d’amore. Per farlo dovranno cremare il corpo, rubare una zattera e navigare il Sabine, ma soprattutto trovare il denaro necessario. La svolta arriva con il diario della ragazza, che contiene una mappa per recuperare un bottino nascosto dal fratello. Quando entra in gioco il denaro, però, anche altri cominciano a interessarsi alla faccenda, tra cui il leggendario e spietato killer Skunk. Inaspettatamente, al gruppo si unisce anche la madre di Sue Ellen, improvvisamente risvegliatasi dal torpore dell’alcolismo, pronta a vivere una seconda possibilità lungo le acque scure del fiume. Il romanzo, avvincente e affilato come la lama di un rasoio, è raccontato dalla voce narrante di Sue Ellen, che tinge di autenticità ed immediatezza una storia intrisa di durezza e di resilienza dei più deboli. Il tutto narrato con lo stile asciutto e diretto di Lansdale, spesso di afflato cinematografico, basato su descrizioni vivide e dialoghi piuttosto serrati. Acqua buia è un romanzo corale e ricco, nella miglior tradizione di Mark Twain: un’avventura giovanile, un mistero da risolvere, un pericolo in agguato, una missione per la giustizia senza alcun tornaconto, un viaggio attraverso le ombre e le luci dell’adolescenza, tra scoperte, paure, affetti e redenzioni. Una storia autentica, toccante, sorprendente e a tratti agghiacciante, capace di catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina.

Joe R. Lansdale, Acqua buia, Torino, Einaudi, 2012; pp. 335

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