In ogni caso in questo blog pubblicherò soprattutto recensioni di libri, ed in particolare di libri di narrativa per ragazzi e classici adatti agli adolescenti. Gran parte dei titoli con cui da anni tento di 'agganciare' i neofiti della lettura, provando a instillare in loro la passione forse più bella, si possono a buon diritto stringere nella formula "narrativa per ragazzi" o, meglio ancora, "letteratura per ragazzi": stando a Wikipedia con questa espressione vengono indicate opere letterarie concepite per la lettura da parte dei ragazzi, ritenute adatte ai minori da parte di autorità riconosciute come competenti o notoriamente apprezzate dai ragazzi. Queste sono tre definizioni accettabili ma non sono le uniche, perché l'espressione "letteratura per ragazzi" si riferisce in generale a opere e generi letterari ritenuti adatti a un pubblico di bambini o ragazzi, talvolta anche in controtendenza con i desideri degli scrittori: basti pensare in tal senso a classici non rivolti ai ragazzi (ma poi molto apprezzati proprio dalle generazioni più giovani) come Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, tanto per fare un esempio.
Va da sé che dietro l'etichetta "narrativa per ragazzi" possono nascondersi libri appartenenti ai generi letterari più svariati ma comunque indicati per lettori giovani e giovanissimi. Potremmo citare romanzi di formazione come Oliver Twist di Charles Dickens, fantasy come Le cronache di Narmia di C. S. Lewis, fiabe come il GGG di Roald Dahl, horror come la famigerata saga di Twilight di Stephenie Meyer o infine romanzi d'avventura come Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne e L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, che l'autore scozzese scrisse per il figliastro Lloyd Osbourne. In particolare il libro di Stevenson – che dall'infanzia continua a essere il mio libro preferito – mi ha dimostrato che anche i libri per ragazzi possono essere dei capolavori o diventare classici che non hanno mai finito di dire quel che hanno da dire, secondo l’efficace definizione di Italo Calvino – e sarà anche per questo che continuo periodicamente a rileggermi L’isola del tesoro, sempre con grande piacere –. Comunque sia, indipendentemente dal genere, negli ultimi anni la narrativa per ragazzi mi ha consentito di catturare l'attenzione di molti dei miei studenti, che hanno cominciato a leggere, condizione preliminare anche per migliorare il proprio lessico e scrivere in modo sempre più corretto. Spesso in classe l'ora più felice della settimana è stata quella dedicata alla lettura di classici come La Divina Commedia di Dante Alighieri o Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain, opere diversissime ma comunque molto piacevoli da leggere. Col tempo poi ho preso l'abitudine di proporre un libro a settimana nella mia ultima ora della settimana, niente di trascendentale, ma con un trucco incorporato: dopo aver presentato il libro e letto l'incipit o un passo scelto, ho sempre chiuso le pagine sul più bello, per innescare la voglia di leggere. Considerando che in tre anni con questo giochino si possono proporre cento libri per altrettanti consigli, mi piace pensare che ogni volta i due o tre lettori forti che si dichiarano tali in una classe poi finiscano per lievitare un po', incrociando le dita...
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