martedì 13 ottobre 2020

IO E TE... L'AMMANITI CHE NON TI ASPETTI


Che Ammaniti fosse un sensibile cantore dell'adolescenza era noto dai tempi di romanzi come Io non ho paura e Come Dio comanda, ma con questo racconto lungo (o romanzo breve) di formazione aggiunge alla sua narrativa un nuovo capitolo in tal senso. Il protagonista di Io e te si chiama Lorenzo ed è un quattordicenne con evidenti problemi nei rapporti sociali, tanto da aver appreso l'arte della mimetizzazione esistenziale per tirare avanti con danni minimi. Ovviamente questa scelta comporta una vita di piccole bugie, soprattutto perché i genitori di Lorenzo sono molto preoccupati per il suo evidente solipsismo, tanto da indurre il ragazzo a raccontare storie fittizie per placare la loro ansia crescente. Purtroppo il giovane protagonista ha fatto il passo più lungo della gamba annunciando a sua madre che è stato invitato da un quartetto di amici per la pelle a Cortina per una settimana bianca insieme. Una vacanza da ragazzo 'normale', insomma, anche se purtroppo è soltanto un'invenzione e nessun compagno lo ha invitato. Impossibilitato ad uscire da questa situazione senza sbocchi, Lorenzo escogita un abile piano per depistare tutti: si nasconderà per una settimana in cantina, sopravvivendo con lo scatolame ed altri succedanei alimentari. Sembrerebbe un piano perfetto, se non fosse che pochi giorni dopo a sorpresa bussa alla porta della cantina Olivia, la problematica sorellastra di Lorenzo, nata nove anni prima di lui dal primo matrimonio del padre, col quale tra l'altro non ha mai intessuto un buon rapporto. La ragazza tra parentesi è chiaramente una tossica, anche se appare fortemente intenzionata a liberarsi del suo problema. Una gran bella storia, intrigante soprattutto per la scelta di raccontare la storia dalla prospettiva di un adolescente ancora alle prese con le sue molteplici idiosincrasie ed insicurezze. La situazione al centro di Io e te lo costringerà comunque il giovane protagonista a rivedere interamente la propria scala di valori iniziando ad aprirsi alla sorella (e forse alla vita). La confezione come un lungo ed ininterrotto flashback è efficace e serve a chiudere il discorso in modo emozionante. Assolutamente da provare. 

Niccolò Ammaniti, Io e te, Torino, Einaudi, 2010; pp. 121


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