domenica 13 aprile 2025

I BEATLES. I FAVOLOSI QUATTRO

Uscita nella collana “Grandissimi” delle Edizioni EL, I Beatles. I favolosi quattro è una biografia illustrata del più grande gruppo rock della storia, ovvero i Beatles, noti anche come i Fab Four, capaci di infrangere qualunque record di vendita e di popolarità mai raggiunti in precedenza da altri gruppi o artisti solisti tra il 1962 e il 1970, l’anno del loro scioglimento. L’autore del libro è un grande scrittore di narrativa per ragazzi del calibro di Pierdomenico Baccalario – tra le sue opere principali da segnalare Lo spacciatore di fumetti e Le volpi del deserto –, che in poco più di cinquanta pagine riesce nell’obiettivo di ricostruire in modo essenziale ma efficace gli esordi dei Beatles, i principali snodi della loro carriera, un nugolo di personaggi a loro vicini, gli aneddoti principali sul loro magico gruppo, i principali dischi. Si comincia scendendo le scale del Cavern, un locale di musica dal vivo di Liverpool, insieme a Brian Epstein, il loro futuro manager, in cerca del gruppo che ha inciso un disco che non riesce a trovare in nessun catalogo (My Bonnie) ma che molti clienti del suo negozio di dischi continuano a chiedergli. Quando Epstein si trova davanti i primi Beatles intuisce subito il potenziale di questa band dinamica ma poco professionale e – dopo aver conosciuto il chitarrista George Harrison, il cantante e chitarrista John Lennon, l’altro cantante e bassista Paul McCartney, e infine il batterista… Pete Best – si propone subito come manager. Sarà proprio lui a trovare un po’ per caso un’etichetta discografica disposta a far firmare ai quattro ragazzi un contratto, ma il produttore esige che si trovino un batterista più dotato, e la scelta di John, Paul e George cade su Ringo Starr, all’anagrafe Richard Starkey. E comincia così l’avventura musicale più avvincente di tutti i tempi: il successo arriva fin dal primo 45 giri, Love Me Do, e subito scoppia la Beatlemania: i ragazzi d’Inghilterra e poi di tutto il mondo iniziano a vestirsi come i Fab Four, che sfornano singoli e album che finiscono regolarmente al numero uno di tutte le classifiche, girano due film, fanno concerti ovunque e talmente pieni di gente che non riescono nemmeno a sentirsi tra loro quattro sul palco. Così nel 1965 decidono di dedicarsi soltanto a registrare album in studio e incidono capolavori a ripetizione: Rubber Soul, Revolver (con la mitica copertina psichedelica di Klaus Voormann), Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (il primo concept album della storia), un album doppio completamente bianco (The White Album), Abbey Road (con la celebre copertina di loro quattro sulle strisce pedonali davanti agli studi di registrazione) e infine Let It Be, assemblato dal produttore Phil Spector quando ormai il gruppo era già sciolto. E nel mezzo c’è la colonna sonora del cartoon Yellow Submarine, lo strano esperimento del Magical Mystery Tour, l’esecuzione in mondovisione di All You Need Is Love e l’ultimo concerto sul tetto della Apple (il cosiddetto “Rooftop Concert”). Assolutamente da leggere.

Pierdomenico Baccalario, I Beatles. I favolosi quattro, Edizioni EL, 2017; pp. 74

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