Nella
sua lunga carriera lo scrittore americano Jerry Spinelli, classe 1941, ha
scritto numerosi romanzi per ragazzi – da Guerre
in famiglia a Crash, da Una casa per Jeffrey Magee a Stargirl (entrambi poi finiti sul grande
schermo) – ma La schiappa è forse il
suo libro con più cuore in assoluto, tutto giocato su un protagonista con cui è
impossibile non empatizzare. L’autore ce lo fa conoscere da bambino ed è magia
fin da subito: si chiama Donald Zinkoff (che suona come un nome da sfigato in
tutte le lingue) e sembra l’apoteosi stessa della goffaggine, ma è anche
animato da un’abbagliante energia positiva che non lo fa fermare davanti a
nulla e si entusiasma per tutto ciò che la vita gli propone, perfino per la
scuola. Purtroppo, l’unico talento di cui il buon Donald sembra dotato è di
risultare un pasticcione in ogni campo: a scuola non se la cava granché bene (ha
una grafia improbabile e ride a ripetizione), nello sport è praticamente un
disastro in ogni disciplina possibile, si veste male e ha un debole per i
cappelli da giraffa, insomma è praticamente il bersaglio ideale di qualunque
bullo in circolazione, anche se per fortuna è talmente disarmante nella sua
purezza da disinnescare anche il prepotente più scaltrito. La schiappa è propriamente un romanzo di formazione che segue le
tappe della crescita del protagonista fino alla prima adolescenza, un ragazzino
che impara a correre urlando di gioia nell’isolato intorno a casa, approda con
entusiasmo alla scuola elementare suscitando la legittima preoccupazione della signorina
Meeks – che subito comprende che Donald potrebbe turbare il suo ultimo anno da
maestra prima della pensione –, procede quindi allegramente attraverso le varie
classi, entra in una squadra di calcio anche se non vede mai la palla, nella mitica
Giornata Campale di fine anno viene inserito nella squadra che vince tutte le
gare ma perde la decisiva proprio per colpa sua (meritandogli l’indelebile epiteto
di “schiappa”) e finalmente passa alle medie, realizzando di essere diventato…
invisibile, almeno finché il destino gli offrirà l’occasione di dimostrare il
suo grande cuore a tutta la città. La
schiappa è articolato in trenta capitoli che esplorano altrettanti piccoli
frammenti esistenziali di questo meraviglioso ragazzino che sta al centro della
storia, Donald Zinkoff: ingenuo ma ricco d’umanità, goffissimo ma sempre pronto
a provarci con tutto se stesso, sempre disposto a imparare e a lasciarsi
sorprendere da qualcosa di nuovo, sempre straordinariamente orgoglioso della
sua famiglia ordinaria ma ricca d’amore, e soprattutto positivamente rivolto
verso il futuro e nei confronti del prossimo, sempre e comunque. Una bella
storia, insomma, e narrata con consumata sagacia da Jerry Spinelli, che strizza
l’occhio continuamente al lettore per esaltare l’involontaria eccezionalità del
suo protagonista e sa incantarci con una rete di dialoghi essenziali ma
efficacissimi. Notevole anche l’alternarsi delle varie ambientazioni nel
romanzo: dentro La schiappa sono
realisticamente ricostruiti nidi familiari, molteplici squarci di quartiere e
mirabili quadri di vita scolastica. Assolutamente da provare.
Jerry Spinelli, La schiappa, Torino, Einaudi, 2014; pp. 186
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