Che Carlo Lucarelli sia il più fulgido talento del giallo
nazionale è cosa ormai assodata, anche da scrittori del calibro di Andrea
Camilleri, che talvolta ha omaggiato il giovane collega attraverso sibillini
giudizi letterari espressi dal commissario Montalbano. Impeccabile nella misura
‘canonica’ del romanzo giallo (pensiamo a gioielli come Almost blue, L’isola
dell’angelo caduto o Un giorno dopo l’altro) ma autore anche di
notevoli racconti lunghi (leggere in merito una delizia non indispensabile come
Laura di Rimini), Lucarelli si è sempre dimostrato a suo agio sia con le
ambientazioni contemporanee che con quelle storiche, sia con personaggi seriali
che con creazioni destinate ad una vita letteraria conclusa nel volgere di un
libro. Nel curriculum dell’autore non
sono neppure mancati singolari esperimenti nati magari sulle colonne di
quotidiani (come Autosole) o ibridi letterari a metà strada tra
inchiesta e fiction (come Compagni di sangue), né ovviamente sono
mancati racconti, pubblicati su riviste di varia estrazione, magari finora
reperibili soltanto online e quindi riuniti (non tutti ma almeno la
maggior parte) nella raccolta Il lato sinistro del cuore, che ne assortisce
ben cinquantatré. Di misura varia, talvolta nati per sperimentare uno stile o
focalizzare un’idea, altre volte scritti su commissione, l’unico vero Leitmotiv
costante in questi racconti è indubbiamente l’elemento diabolico, una sinistra
atmosfera che aleggia intorno alle varie storie, a prescindere che il loro
obiettivo sia muovere il riso, suggestionare o terrorizzare. Tra leggenda
metropolitana e mito suburbano, Lucarelli si muove sinuosamente sulle orme del
diavolo e del male, ovunque si annidi, tra l’oscurità che avvolge un museo
durante la notte, come accade ne Il silenzio dei musei, oppure nella
ruspante ambientazione in cui si svolge la ricostruzione del mistero de I
garganelli al ragù della Linina, un’inchiesta impropria ma non meno
accattivante. Pagina dopo pagina ne Il lato sinistro del cuore, che
peraltro è il titolo che presta all’intera racconta un godibilissimo racconto,
si alternano storie d’ispirazione kafkiana come C’è un insetto sul muro,
o l’inquietante La tenda nera, e ancora una storia che potrebbe
casualmente accadere a chiunque come Telefono sostitutivo, la resa dei
conti del sottotenente tedesco Reinhardt Klotz nel racconto omonimo, gli strani
fatti narrati in Jubileo, il torbido omicidio de Il conte,
l’inspiegabile fenomeno lunare raccontato via etere in Radiopanico, il
panico in prospettiva dal basso di Ottobre, una gustosa rivisitazione
del mostro di Frankenstein come Julian. Per usare le parole dello stesso
Lucarelli, il talentuoso giallista ha “cercato di fare l’unica cosa che uno
scrittore, di romanzi o racconti che sia, deve fare quando scrive: raccontare
una storia che gli piace nel miglior modo possibile e con le parole più belle
che sa”. Ne Il lato sinistro del cuore c’è pienamente riuscito, per
l’ennesima volta.
Carlo Lucarelli, Il lato sinistro del cuore,
Torino, Einaudi, 2003; pp. 370
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