Lo
scrittore imolese Luca Occhi si è autodefinito bancario per necessità e
scrittore per inclinazione, in particolare è stato tra i fondatori di Officine
Wort ed è stato pubblicato con i suoi racconti in almeno una ventina di antologie.
Con Il mistero del cadavere senza testa
si misura con la narrativa per ragazzi contaminata col giallo. Il romanzo
prende avvio in un quartiere malfamato nella Bologna del primo Novecento,
seguendo le tracce della scalcinatissima Banda dei Topi, un gruppo variegato di
orfani senza famiglia di cui fa parte il protagonista, che si chiama Emilio e
cerca ogni giorno di mettere qualcosa sotto ai denti. Tutto cambio quando il
ragazzino incontra un bizzarro personaggio venuto dall’umida terra d’Albione,
uno strano turista britannico che fondamentalmente lo prende al suo servizio
per trovare un posto dove dormire pagando poco e una serie di osterie a prezzi
contenuti, in quanto sembra dedicarsi soprattutto a stordirsi con l’alcool e
sperperare i suoi soldi sul tavolo da gioco. Tutto cambia quando una nobildonna
poco abituata ai rifiuti si rivolge al turista in questione chiedendogli di
indagare sulla misteriosa scomparsa del marito, il conte Ludovico Gisberto
Testa Piccolomini, apparentemente sparito nel nulla da tre giorni senza che le
forze dell’ordine abbiano cavato un ragno da un buco. Ci si potrebbe chiedere
come mai una contessa che ottiene sempre quel che vuole si rivolga proprio a un
forestiero in balia del vino e del gioco d’azzardo… La scelta sembra molto più
logica conoscendo l’identità del turista in pensione, trattandosi dell’Ispettore
Lestrade in libera uscita e ormai disilluso in seguito alla scomparsa del
celeberrimo Sherlock Holmes con cui aveva collaborato più volte nella sua
carriera, il mitico investigatore di sir Arthur Conan Doyle il cui ricordo
indelebile aleggia su tutta la storia. Gli darà una mano a interrogare i vari
sospettati proprio il piccolo Emilio, che si aspetta che Lestrade lo abbandoni
appena avrà deciso di tornare a Londra, ma che dimostra a più riprese di essere
in grado di cogliere dettagli che non tutti riescono ad osservare. Il mistero del cadavere senza testa
continua illustrandoci la serrata indagine di questo strano duo di personaggi
per le strade di Bologna e dintorni, fino all’immancabile soluzione, che
arriverà lasciandoci di stucco come in ogni giallo che si rispetti. L’alchimia
tra la narrativa per ragazzi e il giallo funziona fin dalle prime pagine e ci
obbliga in modo implacabile a perderci nei meandri della storia in cerca della
verità. In sottofondo al mistero l’autore ci racconta anche una bella storia di
formazione e di riscatto attraverso il giovane protagonista, che sogna una vita
diversa in cui mettere a frutto le sue capacità. Assolutamente da leggere.
Luca Occhi, Il mistero del cadavere senza testa, Milano, Pelledoca, 2023; pp.
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