Secondo Ernest
Hemingway «tutta la letteratura americana moderna discende da un libro di Mark
Twain intitolato Huckleberry Finn» e, sebbene si tratti di un romanzo per
ragazzi pubblicato nel lontano 1884, l’affermazione mantiene intatta la sua
forza anche oggi, soprattutto grazie ad Acqua buia, l’ultima prova
narrativa di Joe R. Lansdale, classe 1951, considerato tra i più importanti
autori americani contemporanei. Scrittore prolifico e maestro dei generi – noir, horror, western –
Lansdale ha firmato opere come In fondo alla palude, Tramonto
e polvere, La sottile linea scura e la
fortunata serie poliziesca con gli irregolari Hap & Leonard. Come nel
recente Cielo di sabbia, anche in Acqua buia l’autore
ci riporta nell’America rurale della Grande Depressione, in un angolo
dimenticato del Texas orientale, sulle rive fangose del fiume Sabine, dove vive
la giovane protagonista Sue Ellen. Costretta a sopportare un padre alcolizzato,
violento e moralmente ambiguo, la ragazza si trova coinvolta in una vicenda che
ha inizio con il riaffiorare dal fiume del cadavere di Mary Lynn, la ragazza
più bella della zona, morta a soli sedici anni con un sogno infranto: diventare
attrice a Hollywood. Alla polizia non interessa fare giustizia, e nemmeno al
padre della vittima, rimasto solo dopo il suicidio della moglie e l’uccisione
del figlio, ex rapinatore di banche. Ma a Sue Ellen importa, così come ai suoi
amici Terry (forse omosessuale) e Jinx, ragazzina afroamericana dalla lingua
tagliente: insieme decidono di portare le ceneri di Mary Lynn a Hollywood, come
ultimo gesto d’amore. Per farlo dovranno cremare il corpo, rubare una zattera e
navigare il Sabine, ma soprattutto trovare il denaro necessario. La svolta
arriva con il diario della ragazza, che contiene una mappa per recuperare un
bottino nascosto dal fratello. Quando entra in gioco il denaro, però, anche
altri cominciano a interessarsi alla faccenda, tra cui il leggendario e
spietato killer Skunk. Inaspettatamente, al gruppo si unisce anche la madre di
Sue Ellen, improvvisamente risvegliatasi dal torpore dell’alcolismo, pronta a
vivere una seconda possibilità lungo le acque scure del fiume. Il romanzo,
avvincente e affilato come la lama di un rasoio, è raccontato dalla voce
narrante di Sue Ellen, che tinge di autenticità ed immediatezza una storia
intrisa di durezza e di resilienza dei più deboli. Il tutto narrato con lo
stile asciutto e diretto di Lansdale, spesso di afflato cinematografico, basato
su descrizioni vivide e dialoghi piuttosto serrati. Acqua buia è un
romanzo corale e ricco, nella miglior tradizione di Mark Twain: un’avventura
giovanile, un mistero da risolvere, un pericolo in agguato, una missione per la
giustizia senza alcun tornaconto, un viaggio attraverso le ombre e le luci
dell’adolescenza, tra scoperte, paure, affetti e redenzioni. Una storia
autentica, toccante, sorprendente e a tratti agghiacciante, capace di catturare
il lettore dalla prima all’ultima pagina.
Joe R. Lansdale, Acqua buia, Torino,
Einaudi, 2012; pp. 335