Questo
libro di Rossano Ercolini, classe 1955, si muove in una strana terra di mezzo
tra l’autobiografia e il saggio di marca scientifica: Non bruciamo il futuro infatti racconta e ricostruisce l’impegno
esistenziale a favore dell’ambiente da parte dell’autore, maestro elementare di
giorno e infaticabile attivista ambientale di notte. La lotta di Ercolini
comincia tanti anni fa, quando apprende del progetto per la costruzione di un inceneritore a
pochi chilometri di distanza dalla scuola dove insegna nel comune di Capannori,
in provincia di Lucca: per informare la comunità locale dei rischi ambientali
connessi all’incenerimento e proporre strategie alternative per la gestione dei
rifiuti fonda allora l’associazione “Ambiente e Futuro”, tramite la quale entra
in contatto con il chimico e attivista ambientale Paul Connett, tra i fondatori
della strategia Zero Waste (o Rifiuti Zero). Dopo anni di dure battaglie alla
fine la lotta di Ercolini contro gli inceneritori avrà successo e Capannori diventerà
il primo comune a Rifiuti Zero d’Italia, dunque un importante punto di riferimento sul fronte ambientalistico a livello
nazionale. L’impegno di Ercolini come attivista ed educatore viene premiato con
l’assegnazione del prestigioso Goldman Environmental Prize, che è considerato
una sorta di Nobel per coloro che si distinguono nella difesa dell’ambiente. Non bruciamo il futuro comincia infatti
con la sorprendente telefonata per comunicargli la notizia del riconoscimento
internazionale e continua con la cronaca del viaggio americano intrapreso nell’aprile 2013 per prendere
parte alla premiazione, viaggio nel corso del quale ha avuto anche l’onore di un
breve colloquio (a tema ambientale, ovviamente) con il presidente Barack Obama
alla Casa Bianca. Si tratta di volume nettamente diviso in due parti e dopo la
prima, più autobiografica, nella seconda l’autore si concentra sui dieci passi
per attuare la strategia Zero Waste: la presa di coscienza del problema, la
raccolta porta a porta, i rifiuti organici, i rifiuti secchi, dare una seconda
vita agli oggetti usati riparando e riutilizzando, diffondere le bollette
intelligenti (che premiano i virtuosi della raccolta differenziata), dare
visibilità alle buone pratiche locali, estendere le responsabilità ai
produttori (magari riprogettando ciò che è impossibile smaltire in modo
sostenibile), diffondere il cosiddetto modello del cono gelato (ovvero ridurre
al minimo il packaging), puntare su discariche rigorosamente pubbliche. Non
manca un approfondimento sull’operato del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di
Capannori di cui Rossano Ercolini è coordinatore. Non bruciamo il futuro è la testimonianza di un impegno profondamente
educativo, perché difendere l’ambiente è un atto dovuto alle generazioni future: illuminanti sotto questo profilo sono le pagine in cui Ercolini porta
il sacco nero della spazzatura in classe ai suoi studenti di quinta primaria,
che differenziano le tipologie di materiali in esso contenute e realizzano che diventano rifiuti solo se mischiati insieme. Un libro che dimostra che ognuno nel suo
piccolo può diventare fondamentale per il Pianeta con la P maiuscola.
Rossano Ercolini, Non bruciamo il futuro, Milano, Garzanti, 2014; pp. 128
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