venerdì 20 settembre 2024

LE AVVENTURE DI TOM SAWYER, UN CLASSICO DELLA NARRATIVA PER RAGAZZI

Dopo i primi successi come scrittore, il giovane Mark Twain contava molto sulla pubblicazione de Le avventure di Tom Sawyer, che contrariamente alle sue aspettative all'inizio fu accolto tiepidamente dal pubblico, anche se col tempo indubbiamente si è imposto come un grande classico della narrativa americana per ragazzi. Nella prefazione l’autore spiega il carattere realistico delle avventure narrate nel libro, alcune delle quali furono sue dirette esperienze dell’infanzia passata a Hannibal, cittadina rievocata nel libro nell’immaginaria St. Petersburg. Sono ispirati alla realtà anche i protagonisti: mentre Huckleberry Finn fu tratteggiato integralmente su un ragazzo realmente conosciuto, Tom Sawyer fu il frutto di un genere di architettura letteraria composita, dato che Mark Twain assemblò nel suo protagonista le caratteristiche di tre diversi ragazzi (compreso se stesso). Per ammissione dell’autore anche le stravaganti credenze descritte nel libro sono ispirate alla realtà e fermamente ritenute per vere dai suoi coetanei ai tempi dell’ambientazione della storia, ovvero una trentina di anni prima. Si tratta di un libro dichiaratamente rivolto ai ragazzi, ma l’autore l’ha scritto sperando di ricordare agli adulti del suo tempo i sentimenti, le impressioni, le strane imprese vissute nei loro anni più verdi, e forse la duratura fortuna che Le avventure di Tom Sawyer continua a riscuotere in tutte le fasce anagrafiche di lettori è dovuta anche all'impagabile full immersion adolescenziale che il libro sa regalare a chi ormai è divenuto un adulto. Il protagonista del romanzo ovviamente è Tom Sawyer, un ragazzo assai irrequieto, tremendamente simpatico e di solito anche molto furbo: spesso riesce ad evitare le punizioni comminate dalla vecchia zia Polly semplicemente facendola ridere, talvolta invece le trasforma in buoni affari, come quando, dovendo verniciare uno steccato dalle dimensioni proibitive, riesce a convincere i suoi compagni di giochi che non si tratta di una fatica ma di un vero privilegio, usando parole talmente allettanti da indurli addirittura a pagarlo per svolgere il lavoro al suo posto. Pur essendo un monello, Tom ha un cuore d’oro e di solito è leale con gli amici, ama essere un bambino ma al tempo stesso desidera crescere, ha l’impulso di fuggire da casa ma poi ne sente una tremenda nostalgia. Ad un certo punto, stufo delle regole e delle punizioni della zia, con gli amici Joe Harper e Huckberry Finn – un ragazzo di strada senza fissa dimora e senza istruzione che diverrà qualche anno dopo protagonista del capolavoro di Mark Twain ovvero Le avventure di Huckleberry Finn, il sequel di questo libro – decide di fuggire per "diventare" un pirata: dopo essersi procurati una zattera, i tre la dirigono nel corso del Mississippi, raggiungono la vicina isola di Jackson e si divertono un mondo vivendo in piena libertà, poi tornano sui propri passi spinti dalla nostalgia per la gioia dei parenti che li credevano morti. In seguito Tom e Huck assistono all’omicidio dello stimato medico di St. Petersburg, di cui viene accusato ingiustamente Muff Potter, il mite ubriacone del paese: pur riluttante per paura della vendetta del vero responsabile, il meticcio Joe l’Indiano, Tom trova il coraggio per testimoniare in tribunale e scagiona l’innocente, diventando così una piccola celebrità locale, anche se il colpevole purtroppo riesce a scappare. In seguito, dopo un'altra incredibile avventura... sotterranea, viene ritrovato il cadavere del fuggiasco, mentre Tom e Huck scoprono il tesoro di Joe l’Indiano e diventano ricchi, anche se Huck continua a manifestare non poche difficoltà ad inquadrarsi nella vita civile. I trentasei capitoli de Le avventure di Tom Sawyer (più la conclusione) regalano nel loro insieme un vero nugolo di sorprese narrative e tratteggiano uno spaccato molto realistico degli anni Quaranta dell'Ottocento degli Stati Uniti. Questo romanzo di Mark Twain è consigliabile per i lettori di tutte le età, ma lo troveranno particolarmente intrigante i ragazzi intorno ai dieci anni per la spontaneità con cui tenderanno ad identificarsi con l'irresistibile protagonista. Peraltro i capitoli spesso coincidono con episodi che si possono leggere singolarmente con eguale diletto. In particolare questa edizione dell'Einaudi Ragazzi è stata tradotta da un grande scrittore della narrativa per ragazzi italiana del calibro di Roberto Piumini ed è arricchita dai disegni a china dell' francese dell'illustratore Claude Lapointe. Insomma, una lettura imprescindibile per ogni adolescente che si rispetti... 

Mark Twain, Le avventure di Tom Sawyer, Trieste, Edizioni EL ("Einaudi Ragazzi"), 2004; pp. 299

venerdì 6 settembre 2024

LE TRE DEL MATTINO: UN INTENSO ROMANZO DI FORMAZIONE DI GIANRICO CAROFIGLIO

Dopo essersi costruito una solida reputazione come autore del genere giallo con la (contagiosa) serie dedicata all’avvocato Guerrieri, Gianrico Carofiglio ha cominciato ad esplorare con altrettanta fortuna la strada della saggistica e della narrativa sia romanzesca che breve. Le tre del mattino è un piccolo romanzo di formazione raccontato in prima persona dalla prospettiva del giovane protagonista, Antonio, che frequenta il liceo ed è un ragazzo dall’indole solitaria. La storia è preceduta da una pagina in cui Antonio, cinquantunenne, afferma di aver compiuto l’età che aveva il padre, ormai scomparso, all’epoca in cui i due hanno vissuto un momento fondamentale del loro rapporto durante un viaggio a Marsiglia, nel 1983, quando Antonio non aveva ancora compiuto diciotto anni. Da qui comincia un lungo flashback, che prende le mosse dalla scoperta di una rara forma di epilessia di cui Antonio aveva cominciato a soffrire forse all’età di sette anni e a causa della quale i genitori, separati da tempo, si erano rivolti a un luminare di Marsiglia, il dottor Gastaut. Dopo aver sottoposto il ragazzo a vari esami, lo specialista conforta i genitori sui miglioramenti di Antonio e si accorda per rivedersi tra tre anni per verificare l’andamento della sua patologia. A giugno del 1983 padre e figlio, che non hanno mai stretto un rapporto veramente significativo tra loro, partono alla volta di Marsiglia e il luminare transalpino attesta la guarigione di Antonio ma, per avere la certezza della definitiva scomparsa della malattia, il ragazzo si dovrà sottoporre a una veglia ininterrotta di due giorni e due notti: se il suo fisico reggerà a un simile stress senza che la malattia riemerga, Antonio sarà davvero guarito. Questa strana situazione di insonnia forzata sarà per i due l’occasione per scoprire Marsiglia, incontrare persone, ascoltare le loro storie, scoprire lati sconosciuti l’uno dell’altro e, soprattutto, conoscersi reciprocamente davvero per la prima volta. Per Antonio in particolare, anche considerando che sta per compiere la maggiore età, sarà un momento topico di passaggio all’età adulta, che scopriremo per sommi capi nell’epilogo. Le tre del mattino è un bellissimo romanzo di formazione sul tema forse più ricorrente della narrativa di Gianrico Carofiglio, ovvero il rapporto tra padre e figlio. Come spesso succede in questo genere romanzesco, la narrazione – Il giovane Holden docet – la narrazione si concentra su un frammento esistenziale particolarmente significativo della crescita del giovane protagonista. La storia, intassellata in un lungo flashback tra prefazione ed epilogo, cattura fin dalle prime righe con la prosa asciutta ma intensa dello scrittore barese e costringe (letteralmente) chi legge ad andare avanti una pagina dietro l’altra in direzione dello struggente finale. È un gran bel libro, insomma, peraltro dotato del merito aggiuntivo della concisione. Assolutamente da leggere.

Gianrico Carofiglio, Le tre del mattino, Torino, Einaudi, 2017; pp. 167

OPEN: LA STORIA DI ANDRE AGASSI

Lui è Andre Agassi da Las Vegas, classe 1970, uno dei talenti più cristallini che abbiano mai giocato su un campo di tennis, uno sportivo ch...