Si tratta dell’ultimo libro pubblicato in vita da Dino
Buzzati (1906-1972), una selezione di scritti vari uscita poco prima che
l’autore originario di Belluno entrasse, alla fine del 1971, nella clinica dove
sarebbe morto all’inizio dell’anno successivo. Le notti difficili è una corposa raccolta composta complessivamente
da cinquantuno testi che assortiscono soprattutto elzeviri e racconti, talvolta
inediti e in altri casi già pubblicati dallo scrittore veneto sul “Corriere
della sera”. Questo tour de force in
prosa comincia con Il Babau per terminare con La moglie senza ali, e in mezzo il lettore troverà un rappresentativo
caleidoscopio di tutte le tematiche narrative più care a Dino Buzzati:
l’insostenibile flusso del tempo che scorre sempre e comunque, la stranezza
inspiegabile spesso in agguato dietro l’angolo, il dettaglio assurdo che
scompagina l’insieme, i molteplici incubi che girovagano a vari piani della
realtà e infine l’implacabilità del destino… Talvolta Le notti difficili presenta anche gruppi di racconti assemblati per
similitudine, come accade ad esempio con le sei storie di Solitudini, in cui corre l’obbligo di segnalare un microracconto
strepitoso come I giorni perduti, in
cui l’autore ci affabula con il mistero di tre momenti di una vita intera
ritrovati in strane casse gettate in un baratro e destinati a finire nel nulla
e nell’oblio insieme a tanti altri giorni perduti, senza nessuna spiegazione
apparente in vista (e il tutto appena in una pagina e qualche riga). Insomma,
questa raccolta offre un ottimo esempio della maestria narrativa buzzatiana,
capace di colpire l’orizzonte d’attesa del lettore spesso con storie incisive
quanto strane, che offrono molte emozioni e pochissime sicurezze. Da non
perdere.
Dino Buzzati, Le notti difficili, Milano, Mondadori,
2018; pp. 364
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